Global Blue conferma il ritorno in Italia dei turisti cinesi, evidenziando alcune novita nel profilo degli shopper: sono giovani, preferiscono acquistare capi fashion e spendono di più, soprattutto per i prodotti di lusso. Queste caratteristiche sono emerse nel corso dell’evento ‘China Restart. Il ritorno dei turisti cinesi e le prospettive per lo shopping tax free’, organizzato dalla società attiva nel segmento, presso la propria Lounge di Milano. Quello cinese è uno shopper che, nel 2019, rappresentava la prima nazionalità per acquisti tax free in Italia ed in Europa. Qui il traffico era di circa 1,5 milioni di turisti, che spendevano mediamente 2.400 euro, più del doppio rispetto alle altre nazionalità (1.100 euro). Oggi che sono ripartiti i voli diretti dalla Cina, sta tornando anche la loro voglia di shopping, un desiderio messo in pausa per troppo tempo. Non a caso, per il 68% dei cinesi il tax free shopping è la ragione principale di viaggio e di acquisto fuori dai confini del proprio Paese.
Lo shopper cinese è tendenzialmente giovane (il 52% è under 42, segmento in crescita in termini percentuali rispetto al 2019) e preferisce fare acquisti in fashion&clothing (80%, in aumento sul pre-pandemia). Aumenta lo scontrino medio, che sul fashion&clothing passa da 1.002 euro a 1.384 (+38%): questo in parte per l’innalzamento generale dei prezzi, ma anche soprattutto per una domanda che per lungo tempo non ha trovato spazio e che oggi conta su una quota consistente di risparmio. Lo scontrino medio, inoltre, cresce all’aumentare dell’età. Si va dai 3.781 euro di Generazione Z e Millennials, ai 4.891 della Generazione X (43-58 anni), fino ai 5.391 degli Over 59: tutte fasce che registrano incrementi rispetto al 2019, rispettivamente del +15%, +48% e +70%. “È quindi – riflette la nota – un cinese che, in generale, spende di più. Soprattutto per i prodotti del lusso, che per loro natura rimangono i più desiderati, registrando un significativo incremento dello scontrino medio, passato da 1.890 a 2.584 euro (+37 per cento)”.
Per quanto riguarda i metodi di refund, gli shopper cinesi preferiscono i wallet digitali (40%), invertendo un trend che premiava il cash, passato dal 50% del 2019 al 31%.
Attraverso i dati di Global Blue si osservano inoltre delle evoluzioni rispetto al pre-pandemia anche a livello di città. Il 51% degli shopper cinesi fa acquisti a Milano, che è la località con il tasso di recovery della spesa tax free maggiore rispetto alle altre città d’arte (60%). A seguire Roma, scelta dal 18%, Firenze (9%) e Venezia (5%), che segna un tasso di recupero della spesa tax free appena del 31%. Nel capoluogo meneghino si registra anche lo scontrino medio più elevato: 1941 euro. Un’inversione di tendenza rispetto al 2019, quando Milano rappresentava il fanalino di coda tra le città d’arte menzionate.
“L’atteso ritorno in Italia del turista cinese è una grandissima opportunità per la nostra economia – ha spiegato Stefano Rizzi, managing director di Global Blue Italia -. Global Blue, per supportare il mercato nel migliorare le proprie performance, ha pertanto creato un vero e proprio piano d’azione sul China Restart, per preparare i brand con cui collabora al maggiore afflusso dei cinesi in store, fino a incrementarne ulteriormente la presenza. Un programma che intende aggiornare costantemente i brand sui trend di arrivo dei cinesi, sul loro profilo e le eventuali mutazioni nei comportamenti d’acquisto, attraverso insight e analisi specifiche”.