Gianni Lupo festeggia dieci anni con un fatturato 2023 in crescita del 30 per cento. Il marchio maschile ha raggiunto i 12 milioni di euro grazie alla presente in circa 700 multibrand europei e a una vasta collezione che arriva fino a 350 referenze a stagione. “Il mercato italiano pesa per l’80% mentre i principali business oltre confine si sviluppano in Grecia, Spagna e Cipro. La nostra strategia prevedere un rafforzamento degli ordini già presenti e l’ampliamento dei nostri clienti wholesale, non abbiamo intenzione di aprire boutique monomarca nel breve periodo”, ha dichiarato a Pambianconews il responsabile commerciale Paolo Ying.
Oltre allo store online, che rappresenta il 3% circa delle vendite, attualmente Gianni Lupo conta un solo negozio monomarca nel cuore di Firenze. Ying prevedere un fatturato in aumento del 20% per il prossimo esercizio.
Il capo identificato della label fondata da Gianni Jia è il jeans, indumento rivisitato e personalizzato con lavaggi e trattamenti, seguito dalle camicie stampate. I capi in lino e quelli in maglia rappresentano i best seller. L’entry price è di 14,90 euro per le t-shirt, il costo medio è di circa 49 euro. “I capi sartoriali come i blazer e parte della maglieria sono made in Italy, il resto della collezione viene prodotta all’estero tra Cina, Tunisia e Albania. Gianni Lupo è un marchio 100% ready to wear, per ora non pensiamo di aggiungere altre categorie merceologiche. Il nostro è un cliente di circa 35 anni, un giovane professionista che cerca prodotti alla moda da indossare quotidianamente”, ha aggiunto Ying. L’azienda impiega 50 persone, l’età media è di circa 30 anni.
Dall’autunno/inverno 2023 Gianni Lupo è entrato in cinque punti vendita Coin, a partire dal prossimo anno la partnership con il department store italiano crescerà arrivando a 15 negozi. Dopo aver esordito nella Fortezza da Basso a giugno, il marchio tornerà a Pitti Uomo a gennaio. Oltre ai capi della main collection, durante la fiera menswear sarà presentata la linea Double Label caratterizzata da volumi oversize, pantaloni cropped con pinces, shorts e completi monocromatici sia in felpa che in maglia.
Il brand toscano ha all’attivo anche una collaborazione con Repreve, azienda produttrice di fibre sostenibili ricavate dalle bottiglie di plastica, con cui ha realizzato un denim in cotone misto elastan riciclato e riciclabile. La realizzazione di questa fibra brevettata sottrae al flusso dei rifiuti circa 250mila bottiglie all’ora.
Il nome del marchio deriva da un famoso romanzo del 2004, ‘Wolf Totem’, best seller in Cina, incentrato sull’importanza dell’istinto animale e l’importanza di “fare branco”.