Galileo Global Education (Gge) cresce a ritmi serrati. La società che controlla Istituto Marangoni, Naba Nuova Accademia di Belle Arti e Domus Academy ha comunicato questa mattina a Milano, in occasione di un incontro con la stampa, l’andamento positivo del proprio business e le strategie per il futuro. A poco più di un anno dalla sua nascita, Gge Italia, filiale italiana del Gruppo internazionale Gge, ha chiuso il 2018 con fatturato di 125 milioni di euro, in crescita del 13%, confermandosi il più importante riferimento italiano nella private education nel segmento fahion, arte e design (Fad) grazie ad oltre 8mila studenti che, nel biennio 2019-20 dovrebbero aumentare del 12 per cento. Sempre più numerosi gli studenti stranieri, in crescita del 10%, che rappresentano il 60% degli iscritti grazie soprattutto a Naba. La maggior parte proviene dalla Cina ma tra 5 anni il paese di provenienza più importante sarà l’India.
Grazie ai suoi 3480 studenti, nel biennio 2018-19 Istituto Marangoni ha totalizzato un fatturato pari a 75 milioni (+13,6% rispetto al 2017-2018) e prevedere di arrivare a 84 nel prossimo biennio. Istituto Marangoni, che conta già 9 sedi nel mondo, vuole incrementare la propria capillarità in nuovi mercati a partire da un nuovo representative office a Città del Messico, dove ha preso parte alla recente Mercedes fashion week. “Tra le possibili geolocalizzazioni c’è anche New York, città in cui potremo aprire tra circa due anni, a cui si aggiuge l’Africa. Abbiamo aperto il primo information center a Il Cairo senza dimenticare che Lagos è la città più grande al mondo con una popolazione di 23 milioni di persone” ha spiegato Roberto Riccio, CEO di Galileo Global Education Italia. Il manager ha inoltre rivelato che entro la fine dell’anno si concentrerà sul suo ruolo in Gge Italia lasciando l’incarico di CEO di Istituto Marangoni.
Naba registra un aumento di iscritti del 15,8% nell’anno 2018-2019, l’accademia è stata scelta da circa 3600 studenti italiani e stranieri e ha chiuso il 2018 con un fatturato di 36,7 milioni di euro. Con il prossimo anno accademico entrerà inoltre in funzione la nuova sede di Roma che si affianca a quella storica milanese con 4 corsi triennali tenuti in un ampio edificio di 3500mq. L’Accademia punta inoltre a contare mille nuovi iscritti nei prossimi 5 anni nella sede capitolina. Tra i prossimi progetti anche l’avvio di due nuovi bienni per la sede di Milano: Critica ed editoria d’arte e Nuove tecnologie dell’arte, come comunicato dal managing director Donato Medici.
Nell’ultimo anno Domus Academy ha avviato un importante processo di rinnovamento a seguito della confluenza in Gge Italia sotto la nuova direzione di Fabio Siddu e con la nomina dell’architetto e designer Fabio Novembre in qualità di direttore scientifico e brand ambassador. Un primo passo importante sarà l’apertura, entro il 2020, di una nuova sede nel cuore di Milano, in zona San Babila, abbandonando la coesistenza con la sede di Naba. Tra gli obiettivi annunciati vi è anche quello di accrescere del 50% il numero di iscrizioni entro i prossimi 5 anni. A dare un ulteriore impulso a questo approccio arriverà, entro il 2020 la nascita del centro ricerche, in cui saranno coinvolti professionisti, docenti ed ex studenti che svilupperanno attività di ricerca su temi innovativi legati al mondo del design. Domus Academy reintrodurrà inoltre il ‘final project’ e presneterà un nuovo logo. Il 92% degli studenti trova lavoro entro il primo anno dopo il diploma.
Per quanto concerne il progetto dell’unique building milanese annunciato la scorsa estate, bisognerà invece aspettare il 2022.