Nessun segno di stanchezza per Furla, azienda bolognese affermatasi quale protagonista della pelletteria e accessori donna in tutto il mondo. Mancano pochi giorni allo spegnimento delle sue ottanta candeline, eppure l'azienda familiare, nata nel 1927 ed ormai giunta alla terza generazione, continua inarrestabile la sua crescita con la vivacità che l'ha sempre contraddistinta. “E' una crescita tuttavia equilibrata, afferma Giovanna Furlanetto (nella foto), presidente e AD dell'azienda, che segna un +16% all'anno. Il 31 ottobre scorso abbiamo chiuso il 2006 con un fatturato pari a 128 milioni di euro e per l'anno prossimo prevediamo di raggiungere i 140 milioni di euro”.
Un obiettivo perseguibile attraverso la penetrazione di nuovi mercati, India in particolare, dove sono previste due nuove aperture a New Delhi e Bombay, e l'implementazione di quelli già esistenti. “Contiamo di rafforzare il nostro mercato in tutto il mondo: in Asia, attraverso le filiali Furla Giappone e Hong Kong, e negli USA, dove siamo al momento presenti con 22 monomarca. Ed è proprio all'estero che abbiamo registrato un notevole incremento di vendita al metro quadro con un up-reading del prodotto. Abbiamo constatato che il cliente straniero sceglie la gamma più alta del marchio e perciò riteniamo giunto il momento di osare di più. Ciò significa ampliare la qualità di prodotto con forme più innovative e dimensioni maggiori”.
Puntando sempre in alto: “Ormai l'espressione lusso accessibile è una formula in cui non ci riconosciamo più. Pur avendola inventata io stessa per definire un'offerta di qualità a giusto prezzo, questa etichetta è superata. C'è una grande percezione del marchio, soprattutto in Italia e Giappone, il nostro secondo mercato dove occupiamo il decimo posto nella lista degli accessori di lusso per volumi generati; oltre a essere presenti nelle principali vie del lusso abbiamo ottimi risultati dai neo-mercati del Kazakistan, Vietnam, Emirati Arabi e Cina, dove siamo entrati in modo diretto, e in Russia, dov'è stato necessario appoggiarsi ad un partner locale. Abbiamo creato un brand mondiale con lacrime e sangue, credendo nel lavoro e nella coerenza del prodotto, equilibrio fra creatività, gusto italiano e pricing”.
Estratto da Modaonline.it del 15/12/06 a cura di Pambianconews