Una ‘poison pill’ per proteggersi dal rischio di una scalata. È quanto adottato dal cda di Foot Locker, che vuole evitare il rischio che gli azionisti di minoranza non ricevano una adeguata compensazione in caso si perdita di controllo della società. “Il piano di diritti a breve termine – si legge su Ansa – attribuisce a ogni azionista un diritto che diventa esercitabile qualora un socio dovesse superare la soglia del 20% del capitale. L’esercizio del diritto, che consiste nel pagamento di un prezzo di esercizio, consente di sottoscrivere un numero di azioni il cui valore di mercato sia doppio della somma pagata”.
Il piano è stato adottato “in risposta alla recente significativa accumulazione di azioni” di Foot Locker da parte di Vesa Equity Investment, veicolo dell’imprenditore ceco Daniel Kretinsky, salito al 12,2% del capitale e con in tasca un’autorizzazione ad arrivare fino al 50 per cento.
“Il piano per i diritti – ha fatto sapere Foot Locker alla stampa internazionale – non è stato adottato in risposta ad alcuna proposta specifica e non ha lo scopo di impedire o scoraggiare alcuna azione o offerta che il consiglio ritenga essere nel migliore interesse degli azionisti”.