L’export degli orologi svizzeri, a novembre, è sceso del 5,6% rispetto allo stesso periodo nel 2014, anche a causa di un forte calo subito a Hong Kong, uno dei principali mercati di riferimento per le lancette elvetiche. Secondo quanto riportato dalla Federation of the Swiss Watch Industry, le esportazioni, in novembre, sono state pari a 1,95 miliardi di franchi svizzeri. A differenza dei quattro anni precedenti, il valore del’export del settore non è riuscito a oltrepassare la soglia dei due miliardi di franchi.
Nonostante la Cina abbia registrato una crescita pari al 17,1%, l’incremento del mercato cinese non ha compensato il continuo calo di Hong Kong che, nel mese di novembre, ha perso ben il 27,9 per cento. Gli Stati Uniti, nonostante abbiano messo a segno una performance migliore dei due mesi precedenti, hanno comunque registrato un calo pari al 5,3 per cento. In controtendenza il Regno Unito, in crescita del 14,3%, e l’Italia che mette a segno una performance positiva con un incremento pari al 2,3 per cento. Anche il Giappone ha registrato un risultato positivo dell’8,9 per cento. Male, invece, la Germania che ha perso il 4,2 per cento.
La Federation ha dichiarato che non ci sono stati sviluppi positivi in nessuna delle principali fasce di prezzo, sia in termini di valore sia di volume. I cali più importanti sono stati registrati nella fascia di prezzo compresa tra i 200 e i 500 franchi (calata, in termini di valore, del 7,7%) e negli orologi che costano più di 3mila franchi (scesi del 6,9%).