Appuntamento, immancabile, sul far del tramonto. Mentre il sole si eclissa dietro i grattacieli di Chinatown e le luci della città improvvisamente si accendono, frotte di turisti salgono in vetta alle torri più alte di Singapore, per godersi il panorama sorseggiando Bandung, Black Russian o il tipico Singapore Sling.
Ogni guida che si rispetti considera il rito del cocktail al rooftop bar come una delle “best thing to do in” e qui, nella Città del Leone (traduzione letterale del nome “Singapura”), la scelta certamente non manca, con decine di locali dedicati a questo fiorente business, dalla zona dello shopping di Orchard Road all’isola “hollywoodiana” di Sentosa fino al celeberrimo Marina Bay Sands, che offre con buona probabilità il colpo d’occhio più ammirato (e fotografato) della capitale finanziaria indocinese. Perfino la gente di Singapore talvolta lo fa, pur restando convinta in cuor suo che si tratti di un passatempo per stranieri e non di un luogo di ritrovo alla moda per autoctoni. È ben più cool, sussurrano, andare alla scoperta di locali nascosti, a Tanjong Pagar o tra gli edifici bassi di Tiong Bahru, per ritrovare l’atmosfera di una Singapore intimistica e pacata, più esclusiva, dove la selezione non viene operata attraverso un biglietto d’ingresso, ma dalla conoscenza del territorio.
Il rooftop è l’esatto contrario: passaggio obbligato per chiunque voglia comprendere le dimensioni della città, osservarne le insegne pubblicitarie, interrogarsi su quanta energia richieda una simile illuminazione notturna. Il rooftop sta a Singapore come la gita in battello sulla Senna sta a Parigi: turistica sì, ma al tempo stesso emozionante. Sia chiaro che degusterete ottimi cocktail, ma (forse) non i migliori della città. Che il costo del biglietto (compresa la consumazione) per salire in vetta è spesso esoso e il rapporto qualità/prezzo può lasciare a desiderare. Che alcune situazioni di accompagnamento musicale rischiano di rovinare l’atmosfera. Sono considerazioni che durano qualche secondo. Poi, però, restano a terra non appena l’ascensore prende il volo. Inizia lo spettacolo.
Altitude
Il ticket d’ingresso al 63esimo piano dell’Altitude ci è costato oltre 18 euro a persona. Dall’alto dei suoi 282 metri, rivendica il primato mondiale in quota tra i bar all’aperto: non ha coperture, è protetto ai lati da vetri spessi, e un vigile servizio di sorveglianza previene la caduta accidentale di oggetti nel vuoto. Cocktail, musica dal vivo e altre attrazioni ai piani inferiori (il ristorante Stellar al livello 62 e lo sport bar con simulatore di golf al 61) completano l’offerta, definita come “the highest multi-experience lifestyle joint in the world“.
SkyPark at Marina Bay Sands
La foto più rappresentativa di Singapore, quella con i grattacieli illuminati attorno alla baia, la scatterete da quassù. Lo SkyPark si trova al 57° piano dell’imponente hotel Marina Bay Sands, composto da tre torri gemelle sovrastate da una nave cargo dov’è stata ricavata una straordinaria piscina sospesa e denominata “Infinity Pool” (150 metri di lunghezza). Comprende quattro locali. Il ristorante Sky on 57, dove in cucina regna un celebre chef nativo di Singapore, Justin Quek (famosa la sua aragosta “Marco Polo”), ha 150 coperti all’interno e una novantina all’esterno, affollati dall’ora dell’aperitivo. Ku Dé Ta, party bar frequentato dai migliori dj internazionali, Infinity Alfresco Cafe e Cheese&Chocolate Bar completano l’offerta di un luogo davvero unico.
Loof
Ho Chi Mint, Java Ginger Crush e Bandung Bloom sono alcuni tra i più rinomati cocktail del Loof, rinnovato nel 2012 dagli architetti Marc Webb e Naoko Takenouci, che lo hanno trasformato da rooftop bar “classico” a reminiscenza di una Singapore immersa nella foresta pluviale, tra alberi, vegetazione e una sorta di “verde muraglia”. Situato alla sommità delle Odeon Towers, nel quartiere degli affari (Cbd), il Loof è ritrovo di artisti e fashion victims, ma, quando si riempie, l’atmosfera diventa fin troppo calda per una città condizionata dall’alto tasso di umidità. Per il popolo di Tripadvisor comunque non c’è discussione: è il bar n.1 di Singapore nella sezione “vita notturna”.
Lantern
Al settimo piano del Fullerton Bay Hotel, in posizione panoramica e strategica su Marina Bay, il Lantern si sviluppa attorno alla piscina scoperta da 25 metri e ha puntato su una clientela sofisticata, che non cerca tanto la vertigine dell’altitudine quanto un senso di pace tropicale, in una location più charming che cool. Si avverte, fin dal nome, un forte legame con il passato: le lanterne cui fa riferimento servivano a illuminare il punto di attracco, che qui sorgeva, per i primi immigrati di Singapore. E Red Lantern è anche il nome del suo cocktail più popolare, a base di tequila e frutta fresca. Propone ogni sera Dj set con ballo a bordo piscina fino all’una di notte (le due nei fine settimana) e la domenica spazio al barbecue brunch.
New Asia
Situato al 71° piano dell’hotel The Stamford, appartenente alla catena Swissôtel, il New Asia compare stabilmente nella classifica dei 50 migliori bar del mondo. L’ultimo giovedì del mese è la serata house obsession, con chiusura posticipata alle quattro del mattino per dare spazio e suono a Dj internazionali tra balli sfrenati e cocktail di propria invenzione, come New Asia Swizzle, Gin Tea o Margari-Thai.
Mr. Punch
Il Mint è un museo internazionale del giocattolo creato da un collezionista, Chang Yang Fa, che ha raccolto circa 50mila memorabilia da oltre 40 Paesi del mondo. Il rooftop ospita un winebar e ristorante altrettanto singolare, dove trovano spazio oltre trecento pezzi tra pubblicità vintage e contenitori-giocattolo per bambini di fine ottocento, dalle zuppe della Campbell ai biscotti della Carr. In un’atmosfera da “nostalgia sofisticata” si possono degustare, a 22 dollari di Singapore, cocktail come il Mr Punch “Sour” o il Judy “Passionate” a base di vodka, liquore d’anguria e di litchi.