Stefano Dominella, vicepresidente di Alta Roma, è riuscito a compiere un mezzo miracolo stilando un calendario che prevede oltre alle sfilate delle maison storiche, anche performance di designer di tendenza, mostre di storia del costume e cene placé. Tanto che diverse griffe hanno approfittato di questi giorni di couture capitolina per eventi extra come inaugurazioni di boutique e feste.
Come vicepresidente di Alta Roma, lei ha anche l'incarico di curare il restyling della manifestazione nei prossimi tre anni. Quali sono i punti chiave del suo piano di rilancio? Conservazione dello spirito dell'alta moda romana, offrire servizi alle varie maison e soprattutto puntare sui giovani. Mi piacerebbe pensare che tra due anni imprenditori del settore, come per esempio Luigi Maramotti di Max Mara, venissero a Roma per cercare nuovi talenti. Vorrei che Roma diventasse una fucina di nuove proposte.
Qual è il suo obiettivo per l'alta moda di Roma?
Posso non rispondere? Ho bisogno ancora di chiarirmi. Aspettiamo mercoledì, poi vedremo. Questa esperienza mi ricorda quella analoga che organizzai con Loris Abate, che si chiamava Passerella moda giovani, alla quale parteciparono stilisti divenuti poi famosi come Antonio Marras e Maurizio Galante.
Quanto avete investito per realizzare la manifestazione? Preferisco non dare numeri, però posso dire che la cifra è circa tre-quattro volte superiore a quella dello scorso luglio. Il 40% dei costi è stato coperto dagli sponsor come Wind e American express.