Dietrofront sulla ‘liberalizzazione’ dei saldi. Nel testo del Ddl concorrenza è stata stralciata la norma sull’armonizzazione delle vendite promozionali, al fine di svolgere un preventivo confronto sul tema con le associazioni di categoria e con le Regioni.
La decisione del Ministero del Made in Italy è stata accolta con soddisfazione delle associazioni di categoria. “Apprendiamo con soddisfazione, dalle agenzie di stampa, che il ministero per le Imprese e il Made in Italy ha assicurato che nel ddl Concorrenza non ci sarà la norma sulla deregulation totale dei saldi, per favorire un confronto preventivo con le associazioni di categoria e le Regioni”. Lo afferma Confesercenti. “Ci sembra la scelta giusta: le vendite di fine stagione sono un evento utile ai consumatori e alle piccole imprese del commercio, dal valore di circa 8 miliardi di euro l’anno. Cancellarli avvantaggerebbe solo le attivita’ di dimensioni maggiori, dalla Grande Distribuzione alle piattaforme on line, che hanno la possibilita’ di investire somme cospicue nella promozione”.
Per il Presidente nazionale di Federazione Moda Italia – Confcommercio, Giulio Felloni: “Ringraziando il Ministro Adolfo Urso, apprendiamo con soddisfazione che il tema della liberalizzazione delle vendite promozionali e saldi non sarà oggetto del DDL Concorrenza, dando così seguito alle esigenze di dialogo preventivo con le imprese manifestate da Confcommercio e Federazione Moda Italia. Attendiamo un coinvolgimento diretto in tutte quelle scelte che hanno un impatto sulle imprese della moda. Liberalizzare le promozioni e sottrarre alle regioni la potestà legislativa su date di avvio e durata delle vendite di liquidazione e saldi sono argomenti sicuramente da approfondire a tutela dei negozi, degli addetti alle vendite e dei consumatori. Confidiamo – conclude Felloni – che, per supportare il comparto, si dia seguito alle proposte che Federazione Moda Italia ha presentato al Tavolo della Moda presso il Ministero per le Imprese e per il made in Italy”.