Shopify fornisce infrastrutture IT per il commercio. La sua piattaforma di servizi per i brand alimenta milioni di aziende in oltre 175 Paesi. “Lo scorso anno abbiamo investito 1,1 miliardi di dollari in ricerca e sviluppo per ampliare le nostre software suite”, ha detto Emilie Benoit-Vernay, Head of Southern Europe di Shopify. La manager ha spiegato come oggi l’e-commerce favorisca i modelli ibridi e l’omnicanalità.
Shopify è un gruppo incredibile. Partiamo dalla sua storia e dalle sue dimensioni…
Shopify è un’azienda canadese, operativa da 16 anni. Supportiamo milioni di brand nel mondo, inclusi marchi del Gruppo Piquadro, Alessi, Pinalli e molte altre realtà italiane. Abbiamo diecimila dipendenti nel mondo. Shopify agevola le piattaforme di e-commerce, per aiutare i marchi a concentrarsi sulle loro attività di branding. Siamo concentrati sulle nostre soluzioni e investiamo molto: lo scorso anno abbiamo investito 1,1 miliardi di euro nei team di ricerca e sviluppo, per poter espandere le diverse suite.
Quanti brand e merchant contate su Shopify?
Possiamo dire di essere leader di mercato, anche nel settore moda. Per darvi un’idea, il 10% dei retailer negli Stati Uniti è ‘powered by Shopify’.
Quali sono le principali tendenze che individuate nell’e-commerce moda?
Un trend è sicuramente l’emergere di modelli di vendita ibridi. L’omnicanalità è un concetto sdoganato: il retail è online e offline. Il cliente cerca sempre di più un coinvolgimento con il brand. I diversi touchpoint, dai social al sito web e al negozio, generano dati, che devono essere catturati e trasmessi al brand, che in questo modo può prendere decisioni. La seconda tendenza è l’utilizzo sempre maggiore di strumenti di realtà aumentata e realtà virtuale negli e-shop. Questo può essere trasferito anche nei negozi brick-and-mortar, con esperienze phygital per i consumatori. Ultimo, ma non meno importante, è l’incremento dello shopping via social media. Abbiamo fatto un sondaggio sul Black Friday: il 33% dei clienti è interessato ad acquistare su Instagram, in aumento rispetto al 13% del 2022. Cresce, inoltre, lo shopping su TikTok, perché soddisfa nuove fasce demografiche.
In passato chi voleva crescere nell’e-commerce si concentrava sulla tecnologia. Ora cosa bisogna tener presente?
In un periodo economico di rallentamento c’è la tendenza all’interruzione degli investimenti. I mutamenti però ora sono sempre più rapidi, quindi il rischio da considerare si alza. I clienti sono sempre più difficili da raggiungere, ma se non si investe si rischia di cadere nel ‘debito dell’innovazione’. Significa che l’innovazione corre veloce e se non si adattano le tecnologie, rapidamente si verrà superati. Nel mondo retail questo vuol dire perdere quote di mercato.
Millennials e Gen Z oggi fanno la parte del leone sul mercato. Questo ha un impatto sull’approccio dei brand al mercato e a questa fascia demografica?
Millennials e Gen Z sono un cluster di mercato fondamentale: vogliono esperienze immersive e un maggior collegamento con i brand. Vogliono una maggiore emotività. Questi ‘desideri’ influenzano le tendenze perché sono un cluster demografico molto potente. Inoltre, una grande percentuale di Millennials supporta l’intelligenza artificiale e questo aumenta con il diminuire dell’età. L’AI può fornire personalizzazione e un’esperienza più su misura per l’utente finale. Millennials e Gen Z rispondono molto bene a questo tipo di cambiamento.
Il concetto di unified commerce riguarda anche il B2b?
Il canale B2b è meno digitalizzato rispetto al B2c. Nel 2025 però l’80% del B2b si verificherà online. Il 68% degli acquirenti sono Millennials e Gen Z, che sono abituati a utilizzare i siti web, sono cresciuti con queste tecnologie e vogliono un’esperienza senza intoppi, facile da utilizzare. E questo vale anche nel B2b, nelle interazioni tra azienda e distributore. Le lezioni che abbiamo imparato dal B2c o dai brand nativi digitali, come la semplificazione della user experience, verranno applicate anche al B2b.
In che direzione andranno i vostri investimenti nei prossimi anni per il settore moda?
Vogliamo potenziare tutto ciò che ha a che fare con le esperienze immersive, quindi intelligenza artificiale e VR. Investiremo poi, come detto, nel B2b e in tutto ciò che ha a che fare con la componibilità, con il prendere il meglio di ciascuna tecnologia. A gennaio 2023 abbiamo lanciato Commerce Components by Shopify, grazie a cui i retailer possono scegliere soluzioni per affrontare criticità precise.
Agevolare le esperienze nei negozi fisici è parte della vostra strategia?
Si, Shopify offre anche soluzioni che possono essere utilizzate per pagamenti in negozio, per la gestione delle operazioni interne, per collegarsi al backoffice dell’e-commerce. Vogliamo continuare ad ampliare la gamma di esperienze da offrire ai clienti, come i programmi fedeltà, l’accesso ad alcuni prodotti tramite Nft o avatar e gli eventi in negozio.