Condé Nast sospende la pubblicazione delle proprie testate in Russia. La casa editrice americana cui fanno capo le testate Vogue, Vanity Fair e Gq non riesce infatti a portare avanti il proprio lavoro a causa della censura imposta dal governo di Putin, ha spiegato ieri Roger Lynch, CEO dell’azienda.
“Continuiamo ad essere scioccati e inorriditi dalla violenza senza senso e dalla tragica crisi umanitaria in Ucraina. Abbiamo deciso di sospendere tutte le nostre operazioni editoriali con Condé Nast Russia in questo momento. Data la presenza di giornalisti e team editoriali in giro per il mondo, è prioritario essere in grado di produrre i nostri contenuti senza rischi per la sicurezza e la salute del nostro staff”, ha specificato in una nota il manager, incoraggiando tutti i dipendenti a partecipare al programma del Comitato Internazionale della Croce Rossa supportato da Condé Nast.
Anche le redazioni internazionali di Reuters, Bloomberg, The New York Times e Bbc stanno operando modifiche sul territorio.
Il ramo russo di Condé Nast è stato fondato nel 1998 e raggiunge oltre 21 milioni di persone grazie alle sette testate presenti sul mercato: Vogue, Gq, Gq Style, Tatler, Glamour, Glamour Style Book e Ad. La casa editrice statunitense è inoltre presente in Ucraina tramite un accordo di licenza con Media Group Ukraine stipulato nel 2013 e grazie al quale viene pubblicata la versione locale di Vogue. Nei giorni scorsi la redazione di Vogue Ucraina ha richiesto a gran voce il sostegno della fashion community attraverso i social media, esortandola a condannare l’invasione russa. “Mostrare la vostra coscienza e scegliere l’umanità anziché i vantaggi economici è l’unica presa di posizione ragionevole che può essere presa nei confronti del comportamento violento della Russia”, ha scritto la testata.
Vogue Russia ha attualmente disabilitato i commenti ai contenuti Instagram e, fino a ieri, ha continuato a postare immagini provenienti dalla Paris fashion week insieme a diverse opere di Pablo Picasso chiedendo la pace e mostrando solidarietà agli ucraini.