Finarte scommette sul ‘second watch’ per eccellenza che ha vestito il polso di milioni di persone. La storica casa d’aste batterà domani, 24 giugno, nella sua sede di Roma a Palazzo Odescalchi la più importante collezione privata italiana di Swatch.
1.241 esemplari: pezzi unici, modelli speciali ed edizioni limitate, dall’inizio della produzione nel 1983 sino al 1996. Quattordici anni di orologi del brand svizzero, mai utilizzati e custoditi nelle loro confezioni originali complete di certificati di garanzia e relativa numerazione del lotto prodotto e messo in commercio.
Nell’insieme, che parte da una base d’asta di 75-85mila euro, spiccano per rarità e preziosità soprattutto gli ‘Special Art’, eredi della Pop art degli anni sessanta, fonte continua di ispirazione per artisti di almeno due generazioni. Pittori, scultori, musicisti, registi si sono cimentati con questi oggetti di design, a cominciare da Christian Chapiron col suo ‘Kiki Picasso’ del 1984, per passare al pittore americano Keith Haring, che creò tutta una serie di prototipi a metà degli anni ottanta e quattro Swatch con i suoi disegni, tra i quali il ‘Mille Pattes’ (1986), prodotti e lanciati negli Stati Uniti. Da allora, moltissime furono le collaborazioni creative, tra le più significative quelle di Alfred Hofkunst, Jean-Michel Folon, Sam Francis, Mimmo Paladino, Mimmo Rotella, Nam June Paik, Not Vital, Akira Kurosawa, Spike Lee, Renzo Piano e Moby.