Clerici Tessuto è tra le aziende che popolano gli stand di Milano Unica 37, da oggi e fino a giovedì 13 luglio presso i consueti spazi espositivi di Fiera Milano Rho. L’azienda tessile comasca si è lasciata alle spalle un 2022 da oltre 60 milioni di euro, in crescita del 18% sull’anno precedente e con un ebitda da 2,87 milioni. E il 2023 è iniziato proseguendo il trend ascendente emerso nel precedente fiscal year, con un primo trimestre in crescita “double digit”, ha anticipato a Pambianconews l’amministratore delegato Stefano Bernasconi. A seguire, un ultimo mese reso più complesso dal tema della domanda a monte della filiera del tessuto.
“Il 2023 ha visto un primo trimestre in continuità con il 2022, quindi ancora con un incremento ampiamente a doppia cifra, oltre il 20 per cento. Nell’ultimo mese e mezzo abbiamo assistito però a un rallentamento, che ci fa comunque mantenere una prospettiva positiva ma prevedere meno slancio in termini di crescita. Confidiamo nella seconda parte dell’anno, anche se intravediamo qualche elemento di preoccupazione”.
Mentre lo scorso anno a rappresentare una potenziale minaccia erano in prima linea le questioni legate ai rincari e alla crisi energetica, ancora presenti ma più relegati allo sfondo dello scenario di settore, ora gli elementi di criticità sono cambiati secondo l’imprenditore. “Percepiamo soprattutto una crisi della domanda, non tanto presso il consumatore finale ma tra i nostri clienti. Si tratta di un rallentamento economico complessivo”.
Alla kermesse tessile l’azienda porta il proprio autunno/inverno 2024-25, pensato come un connubio di heritage e ricerca. “Il 70-80% della nostra collezione è certificabile – racconta l’AD -. Ormai da qualche anno abbiamo spostato il focus dell’innovazione dallo stile al prodotto, e in particolare quest’anno abbiamo spinto sulle sperimentazioni”.
Intanto, Clerici Tessuto è anche entrata, al compimento dei 100 anni di attività, nel registro delle imprese storiche italiane ricevendo da Unioncamere il titolo di “Impresa Storica d’Italia”. Un traguardo che “rappresenta un riconoscimento delle capacità dell’azienda di essere efficace nel servire i propri clienti in un mercato in continua evoluzione – commenta Bernasconi -. Un riconoscimento, dunque, del dinamismo e della capacità di risposta agli input dell’azienda”.