Crescono al di sopra delle attese le vendite retail in Cina. Nel mese di ottobre il tasso di crescita del segmento al dettaglio ha raggiunto il +4,9%, contro il 3,5% stimato dagli esperti del settore. L’incremento si conferma positivo anche a livello congiunturale, con un settembre che si era fermato appena prima a +4,4%. Complessivamente le entrate del retail sono ammontate a 4,5 trilioni (circa 5,53 miliardi di euro) nel mese di ottobre, risollevando le sorti della terra del Dragone dopo la crisi pandemica e le conseguenti misure restrittive imposte dal governo centrale.
Ma lo scenario è ancora ben lontano dall’essere roseo. “Lo slancio economico è rimasto debole a ottobre, con la flessione del settore immobiliare che ha pesato sull’industria”, ha affermato in una nota il capo dell’area asiatica di Oxford Economics, Louis Kuijs. “La crescita probabilmente si indebolirà nel resto di quest’anno”, gli fa eco Zhiwei Zhang, capo economista di Pinpoint Asset Management.
Secondo i dati raccolti e analizzati dalla Nbs-National Bureau of Statistics, la crescita degli investimenti immobiliari e delle vendite al dettaglio ha continuato a rallentare nel periodo che va da gennaio a ottobre rispetto ai primi nove mesi. Dopo l’inizio della pandemia nel 2020 Pechino si era rialzata economicamente, ma ha continuato a mostrare cedimenti su più fronti, dalla crisi energetica a quella immobiliare, con il tracollo del gigante Evergrande, fino agli assestamenti politici.
Accanto al retail, la produzione è cresciuta del 3,5% nel mese di ottobre rispetto all’anno precedente, superando l’incremento di settembre (+3,1%) e le aspettative degli analisti, che si fermano al 3 per cento. Nonostante il segno positivo, si tratta però del secondo tasso di crescita più basso di quest’anno.