Chloé ha appena annunciato che Chemena Kamali entra a far parte della maison in qualità di direttrice creativa. La notizia è stata diffusa a pochi giorni dall’ultima sfilata di Gabriela Hearst, al timone stilistico dello storico marchio francese dal dicembre 2020.
“Sono orgoglioso di dare il benvenuto a Chemena Kamali in Chloé. Il suo straordinario talento creativo, la vasta esperienza e il legame unico con l’eredità e i valori del marchio la rendono una scelta naturale per la maison – ha dichiarato in una nota Riccardo Bellini, presidente e CEO della maison che fa capo al gruppo Richemont. “La visione di Chemena, ispirata dal suo amore per il marchio, celebrerà davvero il dna unico di Chloé. Chemena è sia la direttrice creativa di Chloé che l’incarnazione dello spirito Chloé. Sono entusiasta di vedere la sua visione prendere vita”, ha concluso il manager.
Nata in Germania nel 1981, Kamali ha conseguito un Master of Arts in Fashion presso la Central Saint Martin’s University of the Arts di Londra con la professoressa Louise Wilson, docente anche di Christopher Kane, Roksanda Ilinčić e Mary Katrantzou. Kamali si è laureata con lode nel 2007. La stilista tedesca vanta oltre due decenni di esperienza, incluso un lungo incarico proprio presso Chloé. Ha iniziato la sua carriera presso la maison come parte del team di Phoebe Philo nel 2013 per poi tornare a ricoprire il ruolo di design director di Clare Waight Keller nel 2013. Più recentemente, dal 2016, è stata design director del ready to wear femminile per Anthony Vaccarello presso Saint Laurent. All’interno del suo curriculum ci sono anche esperienza da Alberta Ferretti e Strenesse e una consulenza per il marchio contemporary californiano Frame.
“Il mio cuore è sempre stato quello di Chloé. Lo è da quando ho varcato le sue porte più di 20 anni fa. Ritornare sembra naturale e molto personale. Sono estremamente onorato di assumere questo ruolo e di sviluppare la visione che Gaby Aghion e Karl Lagerfeld hanno definito all’inizio della storia della maison. Spero di catturare la connessione emotiva e lo spirito di Chloé per oggi. Sono molto grato a Riccardo Bellini, Philippe Fortunato e Johann Rupert per questa opportunità e per la loro fiducia”, ha dichiarato la designer tedesca.
Chemena Kamali presenterà la sua prima pre-collezione per Chloé a Parigi nel gennaio 2024, seguita dalla sua collezione autunno/inverno 2024 durante la settimana della moda di Parigi nel febbraio 2024.
Kamali è una delle poche direttrici creative a capo di un luxury brand, gli ingressi dell’ultimo anno hanno confermato una notevole prevalenza di nomine maschili, dal recente ingresso di Seán McGirr da Alexander McQueen fino a Peter Do da Helmut Lang, Sabato De Sarno da Gucci e Pharrell al menswear di Louis Vuitton. Fondata nel 1952 da Gaby Aghion e parte di Richemont dal 1988, Chloé vanta invece una tradizione femminile che, fatta eccezione per Lagerfeld e Paulo Melim Andersson, include designer del calibro di Gabriela Hearst, Clare Waight Keller, Martine Sitbon, Stella McCartney, Hannah MacGibbon e Natacha Ramsay-Levi.
L’arrivo di Kamali al timone di Chloé segna anche l’ennesima ‘promozione’ di nomi noti all’interno degli uffici stile, spesso con responsabilità seconde solo a quelle dei direttori creativi. È stato lo stesso per Matthieu Blazy da Bottega Veneta, per Daniel Lee, all’apice di Bottega Veneta dopo il ruolo di rilievo da Celine e per Virginie Viard, braccio destro di Lagerfeld da Chanel, fino a McGirr, responsabile del ready to wear da Jw Anderson prima di approdare da Alexander McQueen, solo per citare alcuni esempi.
Nel primo trimestre al 30 giugno 2023 scorso Richemont ha realizzato un incremento delle vendite del 14% a cambi correnti (+19% a cambi costanti), raggiungendo i 5,3 miliardi di euro. A registrare la crescita di vendite più corposa ci sono state le maison di gioielleria con un +24%, a seguire, gli specialist watchmakers riportano un +10% mentre l’area di business che raggruppa i fashion brand e il portale Watchfinder è cresciuta del 6 per cento. Nel bilancio trova spazio Yoox Net-a-Porter, presentata come “attività in dismissione”, vista la vendita dell’estate scorsa del 47,5% detenuto da Richemont a Farfetch e del 3,2% a Symphony Global. Durante un’intervista congiunta dello scorso febbraio, Hearst e Bellini avevano riferito che i ricavi di Chloé erano aumentati del 60% nei due anni successivi all’assunzione del timone creativo da parte della stilista.