Aumentare il livello di esclusività dei prodotti limitandone la disponibilità per il cliente. La strategia da sempre associata al settore lusso si aggiorna, nel post Covid-19, con policy più stringenti ora che il resale macina fatturato e rischia di alimentare il mercato parallelo. Lo sa bene Chanel che, a partire da questo mese, ha aggiornato le politiche di vendita per it-bag come la Classic Flap Bag e la Coco Handle, permettendo a ogni cliente di acquistare sono una borsa all’anno per ciascun modello. Stando a quanto riferito dalla stampa internazionale, ci sarebbero nuove regole anche per la piccola pelletteria, con gli affezionati della maison che non potranno comprare più di due ‘esemplari’ dello stesso prodotto ogni anno.
Nel 2020 e nel 2021 Chanel ha rivisto al rialzo i listini di borse e leather goods, anche in risposta all’aumento del costo delle materie prime, della manodopera e delle spedizioni. Se nel 2020 l’incremento dei prezzi, in tutto il mondo, era stato del 5-17%, nel 2021 si è attestato tra il 4 e il 7 per cento. La tendenza ha riguardato anche griffe come Louis Vuitton, Dior e Gucci.
“Sebbene Chanel abbia già aumentato i prezzi dei suoi prodotti più popolari tre volte quest’anno – riflette Hypebeast -, le loro borse sono ancora una hot commodity tra gli shopper del lusso. Molti consumatori in tutto il mondo fanno la fila dalle prime ore del mattino per assicurarsi di avere la possibilità di fare acquisti”.
La mossa di Chanel non è un unicum. Nel corso degli anni, diversi brand del lusso hanno limitato il numero di borse che i clienti possono acquistare, arginando così l’accesso dei reseller agli stock. Anche da Hermès, riferisce sempre Hypebeast, una persona può acquistare lo stesso design di borsa solo due volte all’anno.
Il segmento degli accessori è storicamente traino dei fatturati del lusso e quindi cartina di tornasole per gli analisti di mercato. Un esempio recente è la ‘fotografia’ dell’andamento del settore in America scattata da Npd. L’aumento dei prezzi e il minor ricorso alle promozioni ha infatti portato le vendite di pelletteria negli Usa vicine ai livelli del 2019. La società di ricerche ha preso in considerazione il periodo che va da marzo ad agosto 2021, evidenziando come lo shopping di borse nel Paese sia tornato quasi ai livelli pre-Covid, con ricavi in calo solo del 2% rispetto al 2019. A spingere la ripresa degli accessori di pelletteria sono borse shoulder e crossbody, utilizzate per le uscite in città e per altre attività sociali. I modelli più legati al mondo dell’ufficio, invece, non registrano ancora risultati così positivi. Entrando nel dettaglio della ricerca, rispetto ai primi sei mesi del 2019, ora le vendite di borse a spalla sono cresciute del 14%, quelle delle borse a tracolla del 7 per cento. Bene anche le pochette (+2%) e le trousse (+48%), mentre le cartelle sono diminuite del 5% e le tote sono diminuite dell’1 per cento.