Delle 280 aziende impegnate nel ramo del tessile, sono circa 200 quelle che producono o partecipano alla produzione dei collant. Ed è questa la dimensione del distretto industriale di Castel Goffredo, meglio conosciuto come il «distretto della calza». In questa zona, a cavallo tra le province di Mantova e Brescia, si registra tra 1'85% e il 90% del fatturato italiano relativo alla produzione di calze e collant, qualcosa come 840 milioni di euro all'anno che arriva tutto da un comune di 10.800 anime. Un distretto, quello di Castel Goffredo, che sembra aver superato la crisi di inizio millennio che ha coinvolto un pò tutti i settori dell'economia italiana. Infatti, se nel 2001 il fatturato globale era stimato attorno a quota 940 milioni, la flessione registrata negli ultimi quattro anni si attesta a un -10,5%. Dato che rispecchia fedelmente la riduzione delle imprese, passate dalle 222 unità del 2001 alle 200 circa dell'ultimo censimento del 2005.
Una crisi controllata, quindi, che sembra già in grado di invertire il segno visto che i dati relativi al primo trimestre 2006 rivelano una crescita del fatturato dell'1,48%, secondo i dati di Unioncamere. Il traino è dato dalle grandi aziende. Le percentuali, anche se relative all'intero settore tessile, parlano di una crescita del 4,10% per quelle con più di 200 addetti, che diventa un +3,54% per le imprese con una forza lavoro compresa tra le 50 e le 199 unità e di un +0,06% per le realtà con un numero di addetti sotto quota 49.
In termini di fatturato, già nel 2000, le quattro imprese più grandi rappresentavano il 50% di tutto il distretto. Il netto sale oltre l'80% se si analizzano i fatturati dei 13 leader presenti nel distretto delle calze. Golden Lady, Pompea Calze, Csp International, Levante, Calzificio Real, Calzificio Fap, Gizeta calze, Calzificio Mura, Calzificio Toninelli, VMC, Calzificio Fanzoni, insieme a Calzedonia (che è però fuori dal territorio tradizionale essendo localizzata a Vallese di Oppeano in provincia di Verona) sono le imprese leader che fanno filiera con le altre 190 piccole artigiane.
E questa è la caratteristica particolare del distretto della calza: l'energia è rivolta principalmente al suo interno. Gran parte delle piccole aziende, lavorano come contoterziste per le grandi industrie. Un ruolo di primo piano, nel preparare e aggiornare le piccole imprese, è svolto dal Centro Servizi Calza. Nato a tutti gli effetti nella primavera 1990, si propone di promuovere la tecnologia, l'innovazione e l'assistenza tecnica, organizzativa e di mercato in funzione dello sviluppo e del grado di rinnovamento delle imprese che operano nel comparto della calzetteria.
Estratto da Finanza&Mercati del 16/05/06 a cura di Pambianconews