Vestitini per cani e gatti, ma anche lenzuola, cuscini, tovaglie e accessori per la casa e, presto, perfino mobili. «Woolrich entra in due nuovi settori in forte espansione», annuncia Roswell Brayton, presidente, amministratore delegato e maggiore azionista della più antica manifattura americana di abbigliamento.
«Per noi il 2002 è stato un anno di successo, chiuso con un fatturato complessivo di circa 250 milioni di dollari, conferma Brayton. Con un forte incremento di vendite in Europa. Negli Stati Uniti è andata meglio che nel 2001, ma anche noi abbiamo risentito della crisi economica, a parte in alcune aree dove le vendite sono andate bene. Nel complesso i ricavi in America sono diminuiti del 4%, ma non gli utili, grazie a un attento controllo del magazzino, alla scelta di ridurre l'offerta dei prodotti scontati e a un severo taglio dei costi».
Al calo Usa e a una situazione sostanzialmente stabile in Canada, si è contrapposta la crescita in Europa, soprattutto in Italia, il secondo mercato mondiale di Woolrich che vale 35 milioni di dollari e dove la Wp ha aperto due negozi monomarca e insieme agli americani ha un ambizioso piano di espansione. Va bene anche la Germania, dove «nonostante la forte crisi del mercato tedesco abbiamo avuto una buona performance, pur avendo una piccola quota», sostiene Brayton; il Giappone, che vale 15 milioni di dollari ed è il terzo mercato dell'azienda americana; e la Russia, «solo all'inizio ma molto promettente». Il 2003 dovrebbe segnare la ripresa anche Oltreoceano.
Estratto da CorrierEconomia del 17/02/03 a cura di Pambianconews