Carlyle punta sulla start-up Spiber. Il fondo americano ha guidato l’ultimo round di finanziamento della società giapponese specializzata nella produzione e nello sviluppo di biomateriali tessili.
L’azienda green nipponica ha raccolto così 263,5 milioni di euro grazie anche al contributo di investitori quali Baillie Gifford e Fidelity. Della somma ottenuta, il 71% proviene direttamente da Carlyle.
L’ingente finanziamento permetterà a Spiber, che con l’operazione è arrivata a una valutazione di 135 miliardi di yen (circa 1,04 miliardi di euro), di rafforzare le proprie infrastrutture e potenziare il proprio team.
Solo sei mesi il fondo Usa aveva scelto di scommettere sullo streetwear acquisendo la quota di maggioranza di End, retailer britannico di abbigliamento sportivo e urban d’alta gamma che opera prevalentemente online.
L’investimento in Spiber, invece, sembra andare nella direzione della moda sostenibile ad alta tecnologia. La società con sede a Yamagata, in Giappone, è stata fondata nel 2007 e ha collaborato con aziende del mondo del fashion come The North Face e Yuima Nazakato.
Il materiale più innovativo brevettato da Spiber si chiama ‘Brewed Protein’ ed è una soluzione proteica sintetica a base biologica, biodegradabile e animal free. È stata pensata per rappresentare un sostituto di cashmere, lana, pelliccia, pelle, seta e altri materiali di origine animale con importanti benefici per la salvaguardia dell’ecosistema.