Capri Holdings chiude un terzo trimestre definito dal management “molto impegnativo” con un pesante calo delle vendite e degli utili, andamento che ha portato il gruppo a tagliare le sue previsioni sugli utili annuali. La decisione ha ‘innervosito’ i mercati che hanno fatto scivolare il titolo in Borsa fino a toccare un -20% nel pre-market, calo superato poi nel corso della giornata. Il titolo ha chiuso con un pesante rosso di 23 punti percentuali. Entrando nel dettaglio dei numeri, il fatturato totale del gruppo si è ‘fermato’ a quota 1,51 miliardi di dollari (pari a circa 1,4 miliardi di euro), in calo del 6% rispetto allo scorso anno (-0,5% a valute costanti). L’utile netto del terzo trimestre di Capri è sceso del 30,1% a 225 milioni di dollari. Tra i singoli brand, quello che ha scontato maggiormente il calo delle vendite è stato Michael Kors che ha registrato un fatturato a 1,095 miliardi di dollari, in flessione del 7,2 per cento (-3,6% a cambi costanti). Le vendite di Jimmy Choo hanno toccato quota 168 milioni di dollari (-5,6% ma in crescita del 3,4% a valute costanti), mentre Versace è balzata dell’11,2%, a valute costanti a a 249 milioni di dollari (-0,8% a valute correnti).
“Nel complesso, la nostra performance nel terzo trimestre è stata più impegnativa del previsto”, ha commentato John D. Idol, presidente e amministratore delegato della società. Il manager si è detto deluso “dalla performance della nostra attività all’ingrosso globale nel trimestre, che ha comportato una riduzione delle spese e un margine operativo inferiore”. “Abbiamo iniziato ad adottare misure per allineare meglio le spese operative con la variazione dei ricavi per canale. Allo stesso tempo continueremo a fare investimenti strategici per guidare la crescita a lungo termine”.
Come riportato da Reuters, gli esperti del settore esprimono qualche preoccupazione sul segmento del lusso accessibile, di cui Michael Kors fa parte, perché potrebbe risentire maggiormente rispetto al lusso dei costanti rialzi di listino dovuti anche a dinamiche inflative dal momento che “la loro base di clienti giovani detiene meno potere d’acquisto rispetto alla clientela tradizionale dell’industria dei beni di lusso”. A livello geografico continuano a reggere i ricavi dell’area Emea, mentre cala soprattutto la Cina.
Capri ha tagliato le sue prospettive annuali. Ora si aspetta un fatturato annuo di 5,56 miliardi di dollari, in calo rispetto alla stima precedente di 5,70 miliardi di dollari. Ha tagliato i suoi guadagni per azione previsti a 6,10 dollari da 6,85.
“Guardando all’anno fiscale 2024 – ha concluso Idol – prevediamo che Capri Holdings genererà ricavi e una crescita degli utili a una cifra media. Rimaniamo fiduciosi nella nostra capacità di raggiungere i nostri obiettivi a lungo termine nel tempo grazie alla resilienza del settore del lusso industria, la forza del nostro portafoglio di case di lusso e il talentuoso gruppo di dipendenti che realizzano le nostre iniziative strategiche.”