“Il formale maschile vive un momento molto positivo”, ha dichiarato Stefano Canali, presidente e AD di Canali Group durante il 28° Fashion Summit Pambianco-PwC, tenutosi ieri nella consueta cornice di Palazzo Mezzanotte, a Milano. “C’è una grandissima domanda di prodotti di lusso – prosegue l’executive – che consente di reagire in maniera concreta alla triste parentesi pandemica”.
Riguardo ai mercati più importanti e strategici per il marchio italiano di menswear, Canali menziona l’area nordamericana, che rappresenta il 50% del fatturato, seguita dall’Emea (comprensiva dell’Italia) che pesa un terzo del totale e infine dall’Asia-Pacific, pari al 17% (con all’interno la Cina che vale il 10%, “in forte crescita”).
Guardando specificatamente al mercato italiano, il Paese “vive un momento di riflessione”, commenta l’imprenditore, e si configura alle prese con “una serie di criticità da gestire”. Prevalentemente esportatore, con il 96% del fatturato dall’export, sottolinea, Canali ha “radici ben piantate nel territorio italiano, essendo da sempre al 100% made in Italy”.
Sul fronte delle performance finanziarie, Canali si è lasciato alle spalle un 2022 con una crescita superiore al 35 per cento. Per l’orizzonte 2023, l’attesa è quella di una crescita intorno al 10%, in seguito “alle difficoltà di questi mesi”.