Calvin Klein ha deciso di riportare in casa la produzione della prima linea uomo, sospendendo il contratto che legava la griffe americana al Gft net. La Calvin Klein collection che salirà in passerella a fine giugno, durante la settimana milanese della moda maschile, sarà dunque la prima collezione di pr�t-à-porter uomo realizzata attraverso una rete di piccole strutture italiane, ricalcando quanto già sperimentato per l'etichetta femminile precedentemente in carico al Mariella Burani fashion group.
Ma l'internalizzazione dell'uomo è soltanto l'ultimo step di un più ampio piano di restyling messo a punto dalla società Usa. In primis, il plan colpirà la linea giovane cK, che sospenderà la produzione dell'abbigliamento maschile e femminile. Non è ancora stato deciso se l'interruzione dell'etichetta sarà temporanea o definitiva. Ma al momento non esistono progetti per riportare sotto i riflettori il brand cK, che resterà legato a profumi, orologi ed eyewear oltre agli accessori.
Con un giro d'affari indotto di 2,5 miliardi di dollari (circa 2,81 mld di euro), comprendendo il business delle licenze e dei profumi, la brand sta progressivamente spostando il suo baricentro commerciale sul territorio europeo, che rappresenta più di 1/3 del fatturato totale.