Terzo trimestre con segno positivo per i ricavi di Burberry. Sull’onda dei dati di vendita, diffusi questa mattina, la casa di moda britannica guarda con ottimismo all’utile operativo da mettere a segno nel fiscal year, stimato in aumento del 35% grazie alla vendita di capi a prezzo pieno. In Borsa, in mattinata, il titolo ha segnato progressi superiori al 6 per cento.
Le previsioni sui profitti arrivano in seguito alla performance degli ultimi tre mesi, in cui le vendite comparabili sono cresciute del 7%, superando le aspettative degli analisti che, ricorda Bloomberg, si fermavano a quota +5,1 per cento. In calo, però, rispetto ai livelli pre-Covid del 2019 (-3 per cento). Complessivamente i ricavi sono ammontati a 723 milioni di sterline (circa 868 milioni di euro), contro i 688 milioni (825 in euro) del 2020, mettendo quindi a segno una crescita del 5% su base annua, a cambi correnti (+8% a valuta costante).
Nei tre mesi terminati lo scorso 25 dicembre, le vendite full price hanno guadagnato terreno, con un balzo in avanti del 26% sul 2019, trainate da nuovi e giovani consumatori in mercati tra cui le Americhe e l’Asia-Pacifico.
“Nonostante le continue sfide dettate dalle circostanze esterne, siamo fiduciosi di concludere l’anno alla grande e di fornire un’eccellente piattaforma su cui costruire quando si unirà il nostro nuovo CEO Jonathan Akeroyd“, ha dichiarato il presidente Gerry Murphy.
Il managament della maison sta infatti vivendo una fase di transizione seguita all’uscita dell’AD Marco Gobbetti. Akeroyd, nominato a ottobre, assumerà la carica a partire dal prossimo aprile.