Hanno preso il via ieri i lavori di restauro delle sculture del Vittoriano, uno dei simboli dell’identità storica italiana, realizzati grazie al contributo di Bulgari, a conferma del forte legame della maison con la città di Roma e il suo inestimabile patrimonio. Un’iniziativa di mecenatismo, volta a preservare un patrimonio artistico-culturale del nostro Paese, tramandandone il valore alle future generazioni. Ad annunciarlo la direttrice del Vive–Vittoriano e Palazzo Venezia Edith Gabrielli in occasione della conferenza stampa di presentazione del progetto di restauro che si è tenuta, presso la Sala del Refettorio di Palazzo Venezia, alla presenza di Jean-Christophe Babin, CEO di Bulgari e della restauratrice Susanna Sarmati.
L’intervento – sostenuto interamente da Bulgari, tramite l’Art Bonus – garantirà la conservazione delle sculture sul prospetto principale del Vittoriano, restituendo fra l’altro la piena leggibilità della finitura dorata degli elementi in bronzo, punto peculiare dell’intero progetto. “Il legame tra Bulgari e Roma è imprescindibile – ha commentato Babin -. La Città Eterna è per Bulgari non solo il luogo in cui il brand nacque 140 anni fa, ma anche una inesauribile fonte di ispirazione per tutte le creazioni della maison. Monumenti, palazzi, architetture che osserviamo quotidianamente e che dobbiamo preservare in omaggio alla storia di questa meravigliosa città. L’impegno di Bulgari nel restauro delle opere scultoree del Vittoriano è un onore oltre che un dovere a far sì che Roma preservi opere così importanti rendendole il più possibile fruibili al pubblico”.
Diretto da Edith Gabrielli ed eseguito da Susanna Sarmati, il progetto di restauro – articolato in tre fasi e che vedrà la sua conclusione entro il mese di settembre 2024 – coinvolge le sculture in marmo raffiguranti il Mare Adriatico di Emilio Quadrelli e il Mar Tirreno di Pietro Canonica, le sculture in bronzo dorato raffiguranti Il Pensiero di Giulio Monteverde e L’Azione di Francesco Jerace e i pennoni di Gaetano Vannicola con le Vittorie di Edoardo Rubino ed Edoardo De Albertis. In linea con il dialogo che il Vive – Vittoriano e Palazzo Venezia preserva da sempre con la propria comunità, il cantiere di restauro sarà concepito come un “cantiere aperto”; in tal modo cittadini e turisti potranno osservare gli operatori dal vivo, nonché verificare il procedere dell’intervento attraverso un “diario del restauro” pubblicato sul sito dell’Istituto con cadenza settimanale.