Un mancato accordo sulla Brexit potrebbe costare al lusso inglese quasi 7 miliardi di sterline (circa 8 miliardi di euro). A dirlo è Reuters, citando una ricerca di Walpole, lobby group del settore lusso, che a poche ore dal voto di Westminster sull’accordo di recesso che definisce l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea (la data fissata è il prossimo 29 marzo), precisa che l’alto di gamma d’Oltremanica potrebbe pagare caro un mancato accordo, mettendo a rischio più di un quinto delle sue esportazioni.
Il monito arriva a fronte del fatto che le modalità della Brexit sono oggi ancora incerte, con opzioni come un ritardo, un last-minute deal, una Brexit senza accordo, elezioni anticipate o addirittura un altro referendum.
“Il costo, in termini di esportazioni perse, per il lusso britannico sarà di quasi 7 miliardi di sterline e crediamo che questi soldi dovrebbero essere usati per rafforzare il Paese, non per penalizzarlo. Per questo chiediamo al governo di escludere categoricamente un’uscita dall’Unione Europea senza accordo”, ha dichiarato Helen Brocklebank, chief executive di Walpole. Quest’ultimo conta 250 marchi di lusso tra i suoi membri. Tra i più noti ci sono Alexander McQueen, Burberry, Bentley, Claridge, Dunhill, Harrods, Net-a-Porter e Rolls-Royce Motor Cars. Circa l’80% dei beni di lusso della Gran Bretagna viene venduto all’estero, con l’Europa come mercato di riferimento.