Frenare gli eccessivi entusiasmi onde evitare delusioni in caso di risultati di crescita inferiori alle attese. È questo, in sostanza, il messaggio che Patrizio Bertelli, amministratore delegato di Prada, insieme al CFO Donatello Galli, hanno voluto dare con le loro dichiarazioni apparse ieri in un’intervista rilasciata ad Affari&Finanza de La Repubblica. L’indicazione che ha colpito l’interesse dei lettori, ossia un fatturato a quota 3,25 miliardi di euro nel 2012, in realtà è una cifra nota agli analisti finanziari. I due manager, infatti, hanno semplicemente ribadito le stime formulate nei mesi scorsi, riferite al termine dell’attuale esercizio che, per il gruppo quotato a Hong Kong, chiude il 31 marzo 2013. Il consensus degli esperti delle banche d’affari puntava addirittura leggermente più in alto, con attese per ricavi a quota 3,28 miliardi.
Dunque, il patron del marchio toscano ha di fatto gettato acqua sul fuoco (e non a caso il titolo ieri aveva registrato un calo sul listino asiatico). Probabilmente, con lo scopo di calmare gli entusiasmi di un mercato che iniziava a scommettere su performance superiori alle guidance di inizio anno. Bertelli, insomma, vuole evitare che il consensus vada alle stelle con rischi di pericolose vertigini in caso anche solo di piccoli sbandamenti di percorso.