Sostenibilità, strumenti per misurarla e nuovo piano industriale. Mimmo Solida, CEO di Dedagroup Stealth, racconta tutte le novità dell’azienda fashion-driven del gruppo Dedagroup, che da trent’anni contribuisce allo sviluppo delle aziende della moda e del lusso grazie alla piattaforma gestionale Stealth. Nello specifico, Dedagroup Stealth ha lanciato un nuovo strumento a supporto della tracciabilità e della comunicazione trasparente dei processi, nell’ottica di migliorare la ‘comunicazione’ della sostenibilità all’interno della moda e del lusso.
1. Quando si parla di sostenibilità nel mondo della moda e del lusso, spesso ci si focalizza sulle materie prime. Ma quanto è determinante, nell’ottica del prodotto finito, anche il processo?
La capacità di un brand – in generale, ma ancora più nella moda per le caratteristiche di questa industria – di agire in modo sostenibile è un tema che va oggi ben oltre il seppur importante aspetto di immagine. Il processo è cruciale, e ciò che è ancora più determinante è la capacità di tracciare ciò che i processi gestiscono andando ben oltre le materie prime, per dare conto con estrema trasparenza al mercato e a tutti gli stakeholder di quello che avviene lungo tutta la filiera di produzione e fornitura.
Tocca nel profondo la responsabilità sociale dell’impresa ma al contempo è anche una necessità per crescere sul mercato rispondendo a un bisogno forte e diffuso del pubblico di vivere la propria quotidianità, e quindi anche con quello che sceglie di indossare, coerentemente alla crescente sensibilità verso le tematiche ambientali. A questo, e ovviamente anche all’obbligatorietà per le aziende di grandi dimensioni, risponde il rilascio da parte di tutti i più grandi gruppi industriali del mercato fashion di un bilancio di sostenibilità incentrato non solo sulle materie prime ma anche sul modo in cui l’azienda lavora adottando processi sostenibili: dalla scelta dei fornitori a quelli dei prodotti finiti, fino alla distribuzione e alla gestione dei resi.
L’intero settore della moda è reduce da un momento senza precedenti, che pone i brand difronte a uno scenario estremamente complesso. Tuttavia, se la pandemia e il conseguente lockdown hanno certamente generato un fortissimo impatto economico negativo, mettendo in secondo piano molte di quelle che erano state identificate precedentemente come priorità dalle industrie, la sostenibilità e la responsabilità sociale non sono certo tra le priorità penalizzate. La rinforzata consapevolezza del rispetto per l’ambiente e dei valori collegati a tale approccio sembra segnare con ancora maggior forza uno dei percorsi da intraprendere per sostenere il rilancio economico, che nel il white paper che abbiamo dedicato al tema abbiamo tradotto in “LA SOSTENIBILITA’ COME LEVA DI GOVERNANCE E CRESCITA”.
Tuttavia, raggiungere i più elevati livelli di sostenibilità, nonché di crescita e profitto che questo può generare, è complesso e richiede oltre ad una fondamentale capacità di visione anche il supporto di adeguate tecnologie
In che modo la tecnologia assicura la più completa trasparenza?
Lo fa assicurando che il dato sia certificato e tracciato in un’ottica di irreversibilità. Un foglio Excel può essere sempre scritto a mano e non certificato da nessuno mentre l’ERP, per sua natura certifica il dato, lo storicizza, lo traccia, lo rende disponibile e recuperabile nel tempo e, soprattutto, “auditabile”. Un indice di sostenibilità archiviato e catalogato, è un’informazione preziosa, ma se poi non si collega in modo diretto con acquisti, stock e processo produttivo, rimane un’informazione parziale e di per sé incompleta. È nella natura della tecnologia più intelligente e utile farsi interprete delle nuove esigenze nonché, in molti casi, anticiparle.
Entrando più nel merito della vostra tecnologia e del nuovo modulo: cosa fa? Quanto è dispendioso, in termini di tempo e fatica, adeguare i processi a criteri sostenibili e quali i benefici?
Il nostro modulo STEALTH® SUSTANAIBILITY SOLUTION è la naturale, e a nostro avviso necessaria, evoluzione per una società come la nostra che da 30 anni accompagna i brand della moda nella crescita e ha scelto di non venir meno alla propria responsabilità di attore chiave in questa necessaria transizione dell’industria, investendo nello sviluppo del software.
Il modulo è pensato per permettere la tracciatura e il calcolo dell’indice di sostenibilità, attraverso la connessione con indici certificati e attraverso la mappatura della Distinta Base del prodotto e di tutto il processo produttivo.
Lo fa con il preciso obiettivo di alleggerire il notevole carico di lavoro aggiuntivo che l’attenzione al tema comporta per definire un’affidabile tracciabilità e trasparenza. Quindi riduce tempi, minimizza gli errori e garantisce che i dati di sostenibilità siano tracciati, certificati e utilizzabili da chi fa audit. Il modulo è integrato con il processo di Stealth, pertanto i dati in più vengono aggiunti e relazionati con le informazioni già esistenti nel sistema con una strategia incrementale. Un altro aspetto di valore di Stealth in questa fase è che aiuta –attraverso la visualizzazione dei dati raccolti – a generare anche una nuova cultura di sostenibilità nelle persone interne all’azienda. I responsabili di prodotto così come quelli della produzione possono vedere l’indice di sostenibilità del prodotto o del processo che stanno creando sentendosi parte e responsabili del cambiamento. Se un KPI obiettivo per il direttore di produzione è diminuire di dieci punti l’indice di sostenibilità, ecco che grazie al sistema ciò risulta tracciabile. Il top management dell’azienda dà degli obiettivi ai manager che possono, attraverso Stealth, seguire e avere traccia di questi indicatori.
Dotarsi oggi di strumenti che supportino la tracciabilità e la comunicazione trasparente dei processi, significa prepararsi al momento in cui anche il grande pubblico sarà in grado di comprendere quanto il prodotto che acquista risponde a determinati parametri e indici. Se infatti nel campo degli elettrodomestici ormai sappiamo tutti cosa significa “AAA” o “AA”, nella moda un’etichetta “indice di sostenibilità 68” non comunica nulla al consumatore. Tuttavia, verrà il giorno perché l’estrema attenzione dei brand al tema sostenibilità porterà presto ad un indice conosciuto e condiviso, opportunamente comunicato al mercato, e a questo bisogna prepararsi.
Dedagroup ha appena varato il nuovo piano industriale. Quali sono gli altri vostri programmi futuri a sostegno del settore? Si prevedono investimenti di supporto allo sviluppo?
Sono molti i nostri piani futuri, tanto che nel nuovo piano industriale sono stati stanziati investimenti per lo sviluppo di un software fino ad un 10% del fatturato contro una media del mercato del 4-5%. Uno sviluppo partito proprio nel periodo di lockdown confermando il nostro impegno a non venire mai meno al ruolo di abilitatore della trasformazione anche in periodi di incertezza.
Oltre alla sostenibilità, gli altri principali ambiti di sviluppo sono sicuramente il potenziamento di stealth Orchestrator e la creazione di un sistema di Order Management (OMS) che completa l’efficacia nei processi omnichannel. Un’altra priorità che il lockdown ha confermato come estremamente attuale per le aziende del fashion per continuare a vendere attraverso i canali digitali anche quando i clienti non possono andare in negozio.
Altro ambito riguarda invece il tema della filiera e della Collaboration (cioè tutta l’interazione con i fornitori e terzisti) che già copriamo con Stealth e Stealth Lab ma che con il modulo Collaboration andremo ad arricchire di molte funzionalità. Collaboration abilita un metodo più veloce e reattivo tra i fornitori e l’azienda brand, contribuendo, anche in questo caso, ad alimentare una cultura digitale anche tra i più piccoli e artigianali attori parte della supply chain estesa.
Infine, molto importante è la verticalizzazione di Stealth nel mondo del tessile. Abbiamo osservato una mancanza di adeguati e moderni software nell’offerta dedicata al settore, e vi abbiamo visto un’opportunità poiché i prodotti software che gestiscono i processi produttivi del tessile sono molto datati e non sono in grado di gestire l’estrema complessità di questa produzione fatta di una varietà infinita di filati, stampe e moltissima ricerca per rispondere ai bisogni dei designer.
Gli sviluppi di cui parliamo vanno ad arricchire l’offerta di Stealth Platform e Stealth GO, che insieme a Zedonk, la neo acquisita società londinese in ottica di crescita internazionale, consentono di coprire interamente le fasce di mercato che caratterizzano l’industria moda, partendo da start up e designer, passando per le PMI (15-60mln) e fino ad arrivare a brand di portata globale.