«Diamo una mano a questa moda italiana. Abbiamo enormi qualità invece ci sfottiamo a vicenda». Hanno un po' il sapore dell'ode leopardiana All'Italia le esternazioni di Giorgio Armani, che ieri mattina è intervenuto a un incontro con la stampa per la presentazione del nuovo flagship store milanese Armani collezioni, linea che sostituisce la vecchia Mani prodotta dal Gft.
In questo modo la griffe di via Borgonuovo è, al pari di Prada, presente in tutte le strade chiave del quadrilatero (Giorgio Armani in via Sant'Andrea, gli accessori in via Spiga, Armani junior e collezioni in Montenapo). Tutto sommato una boutique normale, a differenza delle nuove avveniristiche sperimentazioni in fatto di retailing, come l'epicenter store di Prada a New York.
Dopo Milano, Armani collezioni sbarcherà oggi a Francoforte al 19 di Goethestrasse (325 metri quadrati), mentre il 5 marzo è prevista l'apertura del punto vendita di Parigi al 41 di avenue George V, 530 metri quadrati su un unico piano. «A Parigi», ha aggiunto Armani, «mi hanno chiesto anche di aprire un ristorante in zona».
A Londra, intanto, è stato aperto il terzo Emporio Armani al 51-52 di New Bond street dove prima sorgeva Tommy Hilfiger. Lo spazio è stato progettato da Paolo Cermasi e riprende il concept dello store recentemente aperto a Soho, New York. Ma i piani d'espansione non finiscono qui. «Penso a un Armani jeans in corso Vercelli», ha detto lo stilista, «è ora di allargare il quadrilatero, pieno di banche».