A distanza di un anno dalla creazione dell’unità contro i crimini di contraffazione, Amazon ha pubblicato il Brand Protection Report, che fornisce una fotografia degli investimenti e delle strategie adottate nella lotta a falsi e frodi in commercio.
Nel 2020, il colosso di Seattle ha investito oltre 700 milioni di dollari e ha impiegato più di 10mila dipendenti per proteggere il marketplace da frodi e abusi. Solo il 6% dei tentativi di registrazione di un nuovo account venditore ha così superato i processi di verifica e ha potuto vendere dei prodotti.
Oltre 2 milioni, si legge nel report, sono stati i prodotti sequestrati prima della vendita e distrutti per evitare che potessero rientrare in commercio. Sono stati, inoltre, impediti oltre 6 milioni di tentativi di creare un account di vendita prima della pubblicazione di un solo annuncio, in significativo aumento rispetto ai 2,5 milioni di tentativi fermati nel 2019, e sono stati bloccati più di 10 miliardi di offerte sospette prima che fossero pubblicate nel negozio.
Nel corso dell’anno sono passati dai 350mila del 2019 a più di 500mila i brand che hanno aderito al programma Brand Registry, il sistema di monitoraggio dei marchi che utilizza l’apprendimento automatico per prevedere, prevenire ed eliminare le violazioni. Più di 15mila marchi hanno, inoltre, utilizzato Transparency, il servizio di tracciamento a livello di articolo in chiave anti-falsi, e più di 18mila si sono iscritti a Project Zero, il servizio che combina tecnologie avanzate e machine learning per aiutare i brand a individuare le versioni contraffatte dei loro prodotti. Adesione quasi raddoppiata rispetto ai 10mila dell’anno precedente.
Grazie a una stretta collaborazione, l’unità contro i crimini di contraffazione, coordinata dall’ex magistrato Cristina Posa, ha intentato molte cause congiunte con i marchi, tra cui nomi noti come Yeti, il brand britannico di cosmetici KF Beauty, le maison del lusso Valentino e Salvatore Ferragamo, ma anche piccole imprese come JL Childress, che vende prodotti da viaggio per genitori, o Dutch Blitz, un produttore di giochi di carte a conduzione familiare.
Ed è proprio pensando alle pmi che Amazon ha progettato IP Accelerator, che mette in contatto gli imprenditori con una rete selezionata di studi legali specializzati nella proprietà intellettuale che ha accettato di operare a tariffe fisse e competitive.