Nel panorama del lusso sono poche le griffe in grado di interpretare le abitudini d’acquisto dei giovanissimi. Da alcune stagioni, complice un sapiente uso dei canali social, Alberta Ferretti è riuscita a incrementare la propria brand awareness tra i preziosi millennials e a guadagnarsi un posto di rilievo all’interno dei profili Instagram delle top influencer, ammaliate dalle celebri capsule Rainbow Week. Tra i progetti recenti che hanno visto protagonista il marchio guidato dall’omonima stilista, spiccano il ritorno nel segmento kidswear e la realizzazione delle nuove divise ufficiali del personale Alitalia, svelate durante un evento speciale che ha inaugurato l’ultima edizione di Milano Moda Uomo.
Da cosa scaturisce il desiderio di reintrodurre una linea kidswear?
Sto vivendo un momento davvero positivo e di crescita per il mio marchio. Ho sempre lavorato con passione per la creazione di un’estetica ben precisa. Da due anni ho deciso di dare ulteriore vitalità alla mia moda con iniziative diverse e progetti speciali: l’ormai iconica Rainbow Week, le divise che ho disegnato per Alitalia, la capsule collection che ho voluto dedicare al logo di quest’ultima. Il lancio della linea Alberta Ferretti Junior si aggiunge a questo fermento e devo dire che per me è un ulteriore stimolo alla creatività.
Cosa caratterizza la linea Alberta Ferretti Junior? Quanto sono presenti i tratti stilistici della linea donna?
Ho voluto che la mia nuova linea, dedicata alle più piccole, fosse complementare alla quella che è l’estetica Alberta Ferretti. Logicamente vi è una declinazione in base alle esigenze kidswear: praticità e comfort sono essenziali, ma sempre nel rispetto dell’eleganza, che per me è un elemento fondamentale della mia moda. Alcuni capi della linea donna saranno realizzati in versione mini-me per permettere alle mie clienti di vestire le loro figlie come loro. Come mai si è rivolta a Manifatture Daddato per la produzione e distribuzione della linea presentata durante l’ultima edizione di Pitti Immagine Bimbo? Abbiamo scelto le Manifatture Daddato perché riteniamo che il loro merito sia quello di aver contribuito, oggi più di altri, a rendere contemporanea ed innovativa la moda del segmento bambino, senza rinunciare alla qualità. Di quanti capi si compone la prima collezione e quale fascia di età copre? È una collezione completa a tutti gli effetti, pensata per molteplici occasioni, che spazia dai capi daywear di ispirazione western ai romantici vestiti da cerimonia.
Oltre agli abiti sono previste anche calzature e accessori?
Certamente, anche in questo caso per occasioni molteplici: cerchietti e coroncine decorate per raccogliere i capelli lasciati al vento completano i look insieme a stivaletti, sandali e ballerine. L’esperimento delle capsule collection a tempo zero, in primis la Rainbow Week, potrebbe essere replicato anche nel kidswear? Senz’altro! Già dalla prima collezione Junior ho voluto introdurre la Rainbow Week, declinata non solo in maglioni, costumi e t-shirt, ma anche shorts in denim, bomber in nylon, vestitini e gonne in pizzo. Che tipo di bambina è stata? Sognatrice e concreta, giocosa ma elegante. Da piccola pensava già di fare la stilista? La mia passione per i vestiti e la moda nasce proprio dai pomeriggi della mia infanzia trascorsi nella sartoria di mia mamma. Da qui ha avuto inizio la mia carriera di stilista. Poche settimane fa ha sfilato all’interno della Sala delle Cariatidi con le collezioni Limited Edition e resort 2019 inaugurando per la seconda volta Milano Moda Uomo.
Potrebbe diventare una consuetudine?
Mi piace pensare che nulla è per sempre: il mio stile è sempre molto preciso, ma non amo ripetermi. Sono una donna molto istintiva, la mia è una scelta strategica che punta a far vedere tutti i lati, diversi ma allo stesso tempo coerenti, della mia visione. Questa stagione è andata così, la prossima dipenderà dai progetti che avrò in quel momento.
Com’è nata la collaborazione con Alitalia?
La bellissima avventura con Alitalia ha avuto inizio dalla proposta di uno dei Commissari. Mi sono presa una settimana di tempo per rifletterci, dal momento che per me si trattava di una sfida tutta nuova. Ma poi ho accettato di disegnare le divise Alitalia per il puro piacere di far parte di un progetto che letteralmente porta l’Italia, e tutto quello che il nostro Paese rappresenta (l’eleganza, lo stile, la qualità e la bellezza) nel mondo. Sono felice di avere intrapreso questa avventura per passione: Alitalia è non solo un marchio bellissimo, ma anche un nome che fa sognare sia gli italiani che gli stranieri. Per questo motivo ho voluto accompagnare la creazione delle divise ufficiali con una capsule collection ‘see now-buy now’ di tre pezzi (una t-shirt, una maglia e una felpa) genderless e irresistibili con logo Alitalia. Dopo tanti appuntamenti professionali come trascorrerà le imminenti vacanze estive? Sicuramente al mare. Il mare mi libera la mente e mi dà l’energia necessaria per affrontare al meglio i prossimi progetti lavorativi. Amo nuotare, ma anche fare lunghe passeggiate sulla riva.
Cosa ha in serbo per la fashion week di settembre?
Mi piace tenere il mio marchio vivo e dinamico. L’unica certezza è che in un momento così positivo per il mio brand non voglio che nulla sia ripetitivo e sarò pronta a stupire di nuovo i miei sostenitori.
di Marco Caruccio