Adidas ha annunciato il taglio di 500 posti di lavoro in Europa, di cui 41 in Italia, nell’ambito di un piano di riorganizzazione a livello europeo.
Nello specifico, gli esuberi saranno 35 posti nella sede centrale di Monza e altri 6 tra Roma, Bologna e Padova, per i quali è stata aperta la procedura di licenziamento collettivo.
“La ristrutturazione – si legge su Askanews – coinvolgerebbe in particolar modo il reparto Credito della sede di Monza, le cui funzioni verrebbero trasferite per intero in Portogallo, attuando di fatto una delocalizzazione. Netta contrarietà da parte dei sindacati che hanno preannunciato ‘tutte le iniziative necessarie’ per contrastare i licenziamenti”.
“Questa riorganizzazione – ha dichiarato ad Askanews Matteo Moretti, membro della Filcams Cgil di Monza Brianza – non ci convince, non c’è alcuna ragione per attuare una delocalizzazione del genere. Tanto più se si tiene presente che Adidas non è un’azienda in crisi: nel 2018 i dividendi agli azionisti sono saliti del 45% e in Italia il fatturato è cresciuto del 15 per cento. Le multinazionali hanno una responsabilità sociale nei confronti delle persone che vivono sul territorio in cui operano”.
Lo scorso anno, Adidas Italia aveva già licenziato 24 dipendenti come parte di un processo di riorganizzazione. “Questa fase 2 – riporta l’agenzia di stampa – fa temere ai sindacati un disimpegno progressivo della multinazionale sul territorio italiano”.