A conclusione del processo intentato da Adidas contro il marchio Thom Browne, iniziato la scorso tre gennaio a Manhattan, una giuria ha stabilito nella giornata di ieri che il brand dell’omonimo stilista americano non ha violato l’immagine del retailer tedesco, tantomeno ne avrebbe copiato le tre iconiche strisce bianche, creando in qualche modo confusione nei confronti dei consumatori.
L’azione legale, secondo quanto riporta Ansa, era partita in realtà nel giugno 2021, dopo che tre anni prima, il brand di proprietà del gruppo Zegna, aveva fatto domanda di copyright per il suo ‘Grosgrain Signature’, un logo che riporta le tre bande di colore rosso, bianco e blu, esteso poi allo sportswear. Mancato un accordo tra le due parti, le aziende erano andate in giudizio. Sempre secondo quanto riporta l’agenzia, la diatriba avrebbe avuto in realtà inizio nel 2007, quando il marchio tedesco, indispettito dalla scelta del logo a strisce dello stilista, avrebbe contattato telefonicamente proprio il designer newyorkese. Per questo motivo, Browne avrebbe successivamente deciso di aggiungerne una quarta striscia, in quanto non avrebbe mai voluto inimicarsi una così grande azienda.
Durante il processo, la maison ha dimostrato come le strisce caratteristiche del loro marchio sono appunto quattro e non tre. Thom Browne, riporta Reuters, ha inoltre affermato che la confusione tra i loghi delle due aziende sarebbe improbabile, essendo che operano in mercati completamente differenti (il brand americano rientra nel segmento luxury, mentre Adidas nello sportswear), servendo clienti diversi e offrendo loro prodotti a prezzi nettamente diversi. Adidas, che chiedeva alla maison un risarcimento di otto milioni di dollari, ha sostenuto invece che il suo logo è un riconoscibile indicatore delle merci Adidas, che esiste da molto tempo prima che Thom Brown iniziasse a distribuire e commercializzare i propri prodotti.
“Siamo lieti che la giuria abbia stabilito che Thom Browne, Inc. non ha mai violato alcun marchio di Adidas”, ha dichiarato, secondo quanto riportato da BoF, un portavoce della casa di moda in un comunicato. “Da oltre 20 anni Thom Browne è una forza pionieristica nella moda di lusso, con un’estetica di design del tutto unica e distintiva che combina la sartoria classica con la sensibilità americana dell’abbigliamento sportivo”. “Siamo delusi dal verdetto e continueremo a far valere la nostra proprietà intellettuale, presentando anche gli opportuni ricorsi”, è stato invece il commento dell’azienda tedesca.