Si è spento all’età di 88 anni Paco Rabanne, il designer di origine spagnola diventato famoso negli anni 60 grazie all’estetica futuristica delle sue creazioni moda e al grande successo di alcune fragranze. La morte è avvenuta venerdì 3 febbraio a Portsall, in Francia, come confermato dal colosso spagnolo Puig, che controlla sia la casa di moda omonima che il business legato ai profumi. Il creativo, il cui vero nome era Francisco Rabaneda Cuervo, aveva scelto di ritirarsi nel 1999 e da allora ha condotto una vita privata poco mondana.
La madre dello stilista era una delle sarte dell’atelier di Cristóbal Balenciaga in Donostia e quando il celebre couturier scelse di trasferirsi a Parigi scelse di seguirlo con tutta la famiglia. Mentre studiava architettura all’École Nationale des Beaux-Arts, Rabanne iniziò a realizzare schizzi per Dior, Givenchy e Charles Jourdan, tuttavia in seguito accettò un lavoro con il principale sviluppatore francese di cemento armato, Auguste Perret, lavorando lì da oltre dieci anni.
Il suo esordio nel fashion world avvenne nel 1966 con la collezione “12 abiti non indossabili in materiali contemporanei” che fece scalpore per l’utilizzo della plastica, in seguito Rabanne sperimentò soprattutto con i metalli, materiale a cui è spesso associato proprio per l’aspetto ‘spaziale’ delle sue creazioni. Non sono però mancati anche vestiti di carta, ricoperto di bottoni e pelliccia. L’uso di materiali alternativi e industriali ha caratterizzato la sua percezione nell’ambiente della moda e non solo. Lo star system dell’epoca era affascinato dalle sue creazioni come dimostrano le iconiche immagini di Jane Fonda, Mia Farrow e Audrey Hepburn sui red carpet. Tra le fragranze di maggior successo si ricorda ‘Rabanne XS Pour Elle’, in vendita prima online che negli store tradizionali, in linea con la sua tendenza ad anticipare sempre i fenomeni sociali. Tra i profumi più noti ci sono anche ‘1 Million’, ‘Lady Million’, ‘Invictus’ e ‘Olympéa’.
Puig ha rilanciato il fashion brand nel 2011 prima con il designer indiano Manish Arora e in seguito con il francese Julien Dossena che guida la maison dal 2013.