L’abbigliamento esterno (tessuto, maglieria e pelle- più camicie e cravatte per l’uomo) ritorna ai livelli degli anni d’oro del made in Italy. Nel 2000, secondo le elaborazioni di Sistema Moda Italia su dati ACNielsen Sita, la produzione per l’uomo è aumentata del 3,5% a oltre 15mila miliardi, mentre l’esterno femminile risale del 7,3% a oltre 22mila miliardi.
Per l’esterno donna si tratta di un vero boom, con in particolare la maglieria esterna in crescita del 9,2% e il suo peso sulla produzione totale passato dal 38% del ‘96 al 44% attuale. La domanda interna è stata sostenuta dalla ricerca di fibre sempre più di qualità e dal tramonto del minimalismo. Le vendite estere sono salite a 11.733 miliardi (+15% sul ‘99); la ripresa ha riguardato tutti i settori, tessuto, maglieria e pelle e tutti i principali mercati. I consumi (oltre 23mi1a miliardi di lire) sono cresciuti del 4,4%. I capi best sellers sono stati i giubbini in pelle colorati, le felpe, le gonne in denim, la ritrovata camicia. L’offerta a prezzi contenuti favorirà ancora gli acquisti, specie quest’estate.
Per l’esterno uomo, l’aumento della pelle (+12% sul mercato interno e +70% sull’estero), le tendenze favorevoli alla maglieria e l’andamento incerto del tessuto hanno prodotto, tuttavia, un incremento, pur modesto, del mercato domestico a +2,1% (18.254 miliardi). Il comparto è stato trainato dall’export (+11,6% a 9.317 miliardi ) e le vendite all’estero sono aumentate nel tessuto come nella maglieria, nelle cravatte come nelle camicie. La forza del dollaro ha reso gli Usa il primo cliente (+17,2%) e in Germania, Francia e Far East le esportazioni sono tornate ai livelli del ‘98. A trainare i consumi lo sportswear, i gilet con zip, i capi in pelle corti e tutti i prodotti del look americano-militare.