Si puntava a settembre come mese della ripresa, ma così non è stato per i consumi. Soprattutto per quelli legati all’abbigliamento. Secondo l’Osservatorio permanente Confimprese-Ey inerente ai consumi di settembre, l’abbigliamento ha registrato un calo del 12,9%, “una flessione quasi raddoppiata rispetto al -7% di agosto, che aveva beneficiato dal buon andamento dei saldi, e un progressivo anno (cioè da settembre 2019 a settembre 2020, ndr) pari a -35,3%”, come riporta la nota ufficiale.
Gli andamenti peggiori, in ogni caso, si registrano nella ristorazione che archivia settembre a -18%, con un progressivo anno del -37,8 per cento. Il non food (entertainment, ottica, arredo casa e oggettistica), invece, mostra performance migliori rispetto agli altri due settori, registrando un -6,9%, con un progressivo anno di -26,5 per cento, “risultati dovuti in parte ai benefici di un periodo lockdown ridotto, ma soprattutto a modificati orientamenti di consumo verso beni più legati alla casa e alla cura persona”.
A livello di canali, l’e-commerce ha chiuso settembre a +22,7%, recuperando quasi 5 punti percentuali su agosto, mentre il travel ha registrato un -55% in settembre e un -62% nel progressivo anno.
“I dati di settembre non sono così negativi considerando la situazione, l’evoluzione delle vendite degli ultimi mesi e l’assenza dei saldi di agosto”, ha commentato Paolo Lobetti Bodoni, business consulting leader Italy Ey. “Pur con una crescente importanza dell’e-commerce, i consumatori mantengono il desiderio di tornare a girare per negozi e divertirsi, ma vengono frenati dalle paure legate alla sicurezza dei luoghi e degli spostamenti. Timori che potranno influenzare pesantemente il percorso di ripresa nei prossimi mesi, se i contagi dovessero aumentare significativamente”.
Per quanto riguarda i mesi a venire, ” è difficile fare previsioni in questo momento”, ha spiegato Mario Maiocchi, direttore Centro studi retail Confimprese. “I primi riscontri del mese di ottobre registrano un forte rallentamento degli ingressi e dei fatturati. L’evoluzione della pandemia fa ipotizzare un aggravamento della tendenza per il quarto e più importante trimestre dell’anno”.