A Vinitaly, la grande kermesse del vino iniziata ieri mattina a Verona, debutta il nuovo prodotto editoriale creato da Pambianco. Frutto di tre anni di attività online nel mondo dell’enogastronomia, Pambianco Magazine Wine&Food punta a sviluppare gli argomenti del settore secondo la linea editoriale del gruppo, offrendo ai diversi attori del vino, del cibo e della ristorazione uno strumento di approfondimento e analisi sui mercati e le strategie per intercettare le opportunità di business.
Il primo numero contiene, tra gli altri approfondimenti, i primi dati sui fatturati 2017 delle aziende vinicole italiane suddivise tra fascia alta e media, con un focus sugli spumanti, gli studi sui format di ristorazione e sulle principali M&A nel vino tra 2016 e 2017.
La presentazione del nuovo magazine, a cadenza trimestrale, si terrà domani, martedì 17 aprile, dalle 12 alle 15 con un aperitivo ospitato nel double decker di Tannico, partner per l’occasione con Cantine Ferrari e Levoni, e posizionato tra i padiglioni 9, 11 e 12 di Vinitaly.
La prima giornata di Vinitaly è stata, come ormai da tradizione, molto frequentata non solo dagli addetti ai lavori, che saranno il pubblico di riferimento da oggi a mercoledì, ma anche da istituzioni ed esponenti politici. All’inaugurazione è intervenuta la neo eletta presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, mentre nel pomeriggio si sono visti in fiera il leader M5S Luigi Di Maio, il numero uno della Lega Nord Matteo Salvini e il segretario del Pd ed ex ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina. Le presenze politiche da un lato rimarcano l’importanza acquisita dalla fiera e dal settore all’interno dell’economia italiana, dall’altro creano più scompenso che attenzione sul business.
Un business che intanto continua a crescere, dopo il record di 5,9 miliardi di export del vino italiano nel 2017. Il focus di quest’anno a Vinitaly è dedicato al mercato statunitense, prima destinazione consolidata con un giro d’affari superiore a 1,6 miliardi nell’ultimo anno, per ottenere più risultati soprattutto nelle aree meno coperte dell’Unione. Per questo Vinitaly in collaborazione con il ministero dello Sviluppo economico, tramite agenzia Ice, ha organizzato un programma di incoming con oltre seimila operatori Usa attesi a Verona.
Alla fiera partecipano 4.319 aziende provenienti da 33 Paesi del mondo, con un aumento del 25% il numero degli espositori esteri presenti all’interno del padiglione International Wine Hall. Il numero di visitatori dovrebbe scendere, per espressa volontà di selezione da parte degli organizzatori, rispetto ai 128 mila dell’ultima edizione. Erano 150 mila fino al 2015. Vinitaly da allora ha alzato l’asticella per diventare sempre più trade oriented, relegando gli appassionati alle iniziative e agli eventi inseriti nel cartellone di Vinitaly and the city, quest’anno in scena non solo a Verona e a Bardolino, ma anche a Soave e a Valeggio sul Mincio.