Un 2019 chiuso con il segno meno e il 2020 che si apre all’insegna di numerosi fattori di incertezza. Eppure, nello sguardo a lungo termine del tessile italiano c’è l’ottimismo di aziende capaci di innovare e di mantenere un ruolo unico nel mondo per qualità e processi sostenibili.
È questo, in sintesi, quanto emerso dalla 30esima edizione di Milano Unica che, a febbraio, ha portato negli spazi di Rho Fiera 477 espositori, in crescita rispetto all’edizione di febbraio dello scorso anno. Secondo le stime del Centro Studi di Confindustria Moda, il 2019 della tessitura italiana (che conta i comparti laniero, cotoniero, liniero, serico e a maglia) si dovrebbe chiudere con un fatturato complessivo in calo del 4,7% a circa 7,6 miliardi di euro, conseguenza del calo dei consumi interni e delle esportazioni (-3,8 per cento). Tra i Paesi che hanno meglio performato ci sono, tra gli altri, Usa (+3,1%), Francia (+2,2%) e Giappone (+8,5%), che però non sono riusciti a compensare la frenata di mercati chiave come Germania (-15,3%), Cina (-6,5%) e Hong Kong (-19,2 per cento). “Come imprenditori – ha spiegato a Pambianco Magazine Ercole Botto Poala, presidente di Milano Unica – dobbiamo avere coraggio e far fronte alle sfide con una visione di lungo termine. Le aziende devono continuare a innovare e guardare a mercati, come l’Africa, che oggi sembrano lontani, ma che hanno un enorme potenziale”.
Il salone è riuscito a limitare il calo delle presenze a un -2 per cento. Le assenze dall’Ex Celeste Impero, complice il confronto con un febbraio 2019 in cui le date della fiera si sovrapponevano alle festività del Capodanno cinese, non hanno avuto un peso eccessivo. “Le preoccupazioni derivanti dall’epidemia cinese sono state fugate dalla qualità e dal numero dei buyer intervenuti e dal gradimento degli espositori”, ha continuato Botto Poala. La maggior parte delle aziende ha stimato una ripresa del settore nella seconda parte dell’anno, auspicando una normalizzazione dello scenario coronavirus. Milano Unica Shanghai, che avrebbe dovuto svolgersi a marzo, è per ora rimandata, come tutte le fiere tessili cinesi. A raccogliere il testimone da Botto Poala, arrivato al termine del suo mandato, sarà Alessandro Barberis Canonico, AD di Vitale Barberis Canonico e presidente di Ideabiella, tra le cui prime sfide ci sarà la decisione della fiera competitor Première Vision di anticipare, dal 2021, le sue date tra fine gennaio e febbraio e nella prima metà di luglio.
di Giulia Sciola