Donna, giovane e abituata a viaggiare in gruppo. È questo l’identikit dei turisti internazionali che hanno visitato Milano durante il semestre di Expo, tracciato da Global Blue, la società specializzata in tax free sulla base di un campione rappresentativo di utilizzatori della Vip Lounge di via della Spiga. La ricerca è stata presentata oggi da Global Blue in occasione dell’opening della nuova Lounge di via Santo Spirito, che prende il testimone di quella di via della Spiga. Contestualmente sono stati presentati anche i dati sul mercato italiano del tax free nel 2015.
Secondo la ricerca, dunque, il visitatore-tipo è donna (per il 66%), giovane (tra i 20 e i 40 anni di età nel 49% dei casi) e viaggia in gruppo (61% del campione). Il Paese di provenienza più rappresentato è risultata la Cina (più del 30%), seguita da Russia (25%), Usa (12%) e Paesi Arabi (8%). Il budget a disposizione supera i 2.500 euro nel 72% del totale dei rispondenti. Il capoluogo lombardo ha attratto i viaggiatori internazionali grazie alla varietà dell’offerta proposta e alla competitività dei prezzi: entrambe le opzioni sono state indicate dal 31% del campione. Il fattore Expo non sembra aver impattato sull’incoming di turisti altospendenti: il 70% di loro ha infatti dichiarato di non aver visitato la manifestazione durante il loro soggiorno.
Sul fronte dei dati sul settore del tax free in Italia, nel 2015 il mercato italiano ha registrato un incremento del 16% con uno scontrino medio che supera gli 800 euro, in crescita del 9% rispetto al 2014. L’andamento è il risultato del ritorno in forze dei turisti statunitensi, terza nazionalità per importanza, la cui spesa per lo shopping tax free è aumentata del 56% grazie al cambio favorevole. Al vertice nella classifica dei top spender si confermano i cinesi che rappresentato il 33% del mercato tax free italiano con una spesa in crescita bel 56% sull’anno precedente mente i russi accusano un forte indebolimento (-41%) ma mantengono il secondo posto. L’inizio del 2016 conferma il trend positivo. Nei primi due mesi l’aumento della spesa è stato del 6 per cento. Aumenta il tax free da parte dei cinesi (+10%), coreani (+14%) e statunitensi (+33%).