“Quando abbiamo annunciato la fusione, il primo ottobre del 2018, EssilorLuxottica aveva una capitalizzazione di mercato di 46 miliardi di euro. Oggi è a più di 90 miliardi, ma il nostro obiettivo è superare presto il traguardo dei 100 miliardi’. È quanto dichiarato da Francesco Milleri, presidente e AD del colosso dell’eyewear, nel corso dell’assemblea degli azionisti del gruppo di oggi, ripresa da diverse agenzie di stampa.
“Sei anni fa abbiamo messo insieme Essilor e Luxottica, due pionieri del settore e due aziende leader a livello mondiale. In questi sei anni, che hanno incluso due mandati del consiglio di amministrazione, l’acquisizione di GrandVision e più di 100 operazioni di M&A, abbiamo costruito un campione integrato verticalmente, che non ha eguali al mondo. Oggi siamo tra le prime dieci aziende del Cac40 ma EssilorLuxottica resta un’azienda giovane, una startup con molte opportunità davanti a sé, dal med-tech, al lusso fino al digitale’.
Sui rumours relativi alla possibile acquisizione di Marcolin il manager ha dichiarato: “Non è strategica ma vediamo cosa succederà. Voglio assicurare ai nostri azionisti che abbiamo un focus forte e che vuole essere veloce sulle attività di M&A: contiamo di mostrare risultati importanti nel corso dei prossimi anni”.
L’assemblea degli azionisti, riunita in un edificio parigino dell’Institut de France, è stata indetta per approvare, tra le altre cose, il bilancio 2023, il dividendo e le politiche di remunerazione, nonché a eleggere il nuovo cda confermando il vertice guidato da Milleri.
EssilorLuxottica ha chiuso il primo trimestre 2024 con ricavi in progressione del 3% a cambi correnti (+5,5% a cambi costanti), spinti dalla crescita in Europa, che ha fatto da contraltare alla debole performance del Nord America. I ricavi del colosso dell’eyewear si sono attestati a 6,34 miliardi di euro nel periodo gennaio-marzo, leggermente al di sotto del consensus di Visible Alpha per 6,42 miliardi. Il gruppo ha confermato i target a medio termine di una crescita annua dei ricavi ‘mid-single-digit’ dal 2022 al 2026 e di un margine operativo del 19%-20% entro la fine del periodo.