Si è chiuso un 2023 in positivo anche sul fronte della redditività per Pattern. Il gruppo torinese, specializzato nella progettazione, ingegneria, sviluppo, prototipazione e produzione di linee di abbigliamento uomo e donna, che ad oggi conta 12 aziende in sette regioni del territorio italiano, ha totalizzato un utile netto pari a 23,4 milioni di euro nel 2023.
Un risultato che, rispetto ai 4,1 milioni del 2022, segna un aumento del 475,5 per cento. L’utile netto adjusted, dunque al netto della plusvalenza ottenuta dalla cessione del ramo d’azienda a Burberry, dei costi associati all’operazione e della svalutazione della partecipazione in Dyloan Bond Factory, è ammontato a 7,9 milioni di euro (+95,3 per cento). Lutile netto adjusted del gruppo, pari a 5,7 milioni di euro, è cresciuto maggiormente, ovvero del 118,7%, rispetto ai 2,6 milioni dello scorso anno.
L’ebitda è aumentato del 69,3% nei dodici mesi, passando da quota 11,1 milioni di euro a 18,8 milioni. L’ebitda margin si è attestato al 12,7%, rispetto a circa il 10% al 31 dicembre 2022. In generale, la buona performance in termini di marginalità è da attribuire alla “accelerazione realizzata nel secondo semestre”.
Come anticipato dal bilancio preconsuntivo, i ricavi di Pattern nel fiscal year sono stati pari a 145,6 milioni di euro, in aumento del 33,14% rispetto ai 109,2 milioni di fine 2022.
“Il 2023 – hanno commentato una nota il presidente di Pattern Fulvio Botto e il CEO Luca Sburlati – ha mostrato una crescita più che solida e migliore rispetto al mercato grazie a scelte industriali di lungo periodo di tipo qualitativo e non quantitativo sia in termini di acquisizioni che di relazione con i Clienti. In particolare, siamo impegnati a definire la massima attenzione sulle attività in sviluppo nuovi prodotti e focus sulle nuove tecnologie, molte delle quali già funzionali ai nuovi scenari di mercato e della futura normativa Epr. Questo è un enorme valore in un mercato complesso come quello attuale”.
*Articolo modificato in data 28/03/24 alle ore 17.00