Da giovedì 6 maggio gli amanti dello streetwear potranno contare su una nuova shopping destination. Dopo anni di rumours Supreme aprirà a Milano il primo store italiano. Il marchio americano recentemente acquisito dal gruppo Vf Corporation ha scelto un ampio spazio in Corso Garibaldi, all’angolo con piazza San Simpliciano. Il brand si è già fatto notare nel capoluogo lombardo attraverso varie affissioni pubblicitarie e un maxi schermo luminoso in piazza XXV Aprile con l’inconfondibile logo scarlatto. Parallelamente il marchio newyorkese ha pubblicato sul proprio account Instagram foto e video di alcuni skater tra le strade della città. Supreme ha inoltre invitato i follower a registrarsi all’indirizzo milan.supremenewyork.com per fare shopping all’interno della boutique.
Il punto vendita milanese rappresenta il tredicesimo negozio Supreme al mondo. Voci inerenti all’approdo in Italia si rincorrono da lungo tempo; appena prima dello scoppio dell’epidemia da Covid-19 si vociferava che lo store milanese avrebbe avrebbe aperto durante la scorsa estate. Intanto a novembre la label è entrata nell’universo di Vf Corporation. Secondo quanto riferito all’epoca da Bloomberg, l’operazione ha avuto un valore di 2,1 miliardi di dollari (circa 1,8 miliardi di euro), cifra che inquadra la più grande acquisizione del gruppo americano dopo quella di Timberland nel 2011 (allora erano stati spesi 2,3 miliardi). Il fenomeno streetwear fondato da James Jebbia, è ora parte del portfolio del gruppo statunitense accanto ai marchi The North Face, Timberland e Vans, con cui Supreme ha già realizzato alcune capsule collection.
Nella nota diramata in autunno dal gruppo d’Oltreoceano si prevedeva che il contributo di Supreme ai ricavi e all’utile per azione adjusted 2021 sarà modesto, ma si stimava un fatturato di almeno 500 milioni di dollari nel 2022 e un’opportunità globale da 1 miliardo di dollari nel medio periodo, legata alle vendite all’estero e direct-to-consumer.
Negli ultimi anni Supreme ha saputo consolidare il suo ruolo di main player nel mondo streetwear e, grazie a partnership strategiche con luxury brand quali Louis Vuitton, Comme des Garçons e Rimowa, ha fatto breccia anche tra i collezioni dall’alto potere d’acquisto. La label ha inoltre collaborato con marchi di design, lifestyle e rinomati esponenti dell’arte contemporanea come Damien Hirst e Takashi Murakami.
In rete ci si chiede se l’opening milanese sarà celebrato da una Box Logo, t-shirt simbolo di Supreme realizzata anche in edizioni limitate per le inaugurazioni di altri negozi o eventi speciali. Il prezzo al resell relativo a quelle realizzate per le aperture di Londra e Parigi si aggira oggi intotno ai mille euro.
Per limitare il fenomeno della contraffazione che da molti anni attanaglia il brand dal Vecchio Continente fino in Asia, a dicembre Supreme ha messo a segno una vittoria decisiva contro i fake, ottenendo la registrazione del marchio in tutta Europa. Supreme ha ricevuto la registrazione del suo marchio in tutta Europa da parte dell’Ufficio dell’Unione Europea per la Proprietà Intellettuale (Euipo). Il certificato porta la data del 27 agosto, ma l’ultimo passaggio burocratico della procedura (la consegna a Supreme del documento di verifica dello stato dell’arte, ‘Eu search report’) è arrivato a fine ottobre. In questo modo, l’azienda ha ottenuto i diritti esclusivi e la proprietà del suo marchio in tutti i 27 Stati membri. Ma non solo. La stessa Supreme, in documenti che Pambianconews ha potuto consultare, evidenzia che questo riconoscimento va sì a legittimare pienamente Supreme nel continente, ma va anche a stoppare le operazioni di tutte quelle società che fino ad ora, sfruttando l’assenza di un riconoscimento ufficiale in sede europea, operavano contraffazioni del marchio.