L’emergenza sanitaria globale pesa ricavi di Tapestry. Il gruppo americano cui fanno capo i fashion brand Coach, Kate Spade e Stuart Weitzman ha chiuso il terzo trimestre in data 28 marzo con un fatturato netto di 1,07 miliardi di dollari, in calo del 19,5% rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente, a quota 1,33 miliardi. La società ha registrato una perdita di 677 milioni, rispetto all’utile di 117,4 milioni un anno fa.
Per quanto concerne i singoli marchi, Stuart Weitzman ha registrato un calo notevole del 40% a quota 51 milioni di dollari. Coach ha totalizzato 772 milioni con una perdita del 20 per cento. Meno brusca la frenata di Kate Spade a quota -10% con vendite per 250 milioni.
Durante il terzo trimestre, il 90% dei negozi del gruppo statunitense è stato chiuso o ha seguito orari di apertura ridotti. Tutti i negozi in Nord America ed Europa hanno abbassato le saracinesche a metà marzo, e quasi tutti non l’hanno ancora rialzata. Hanno recentemente aperto 40 punti vendita negli Stati Uniti esclusivamente per il servizio di ritiro. In Europa, sono stati riaperti 5 punti vendita in Germania e Austria. Le piattaforme e-commerce e i relativi centri di distribuzione sono rimasti operativi quasi ininterrottamente generando buoni risultati nelle vendite online.
Il gruppo ha deciso di sospendere sia la distribuzione del dividendo trimestrale, sia i programmi di riacquisto di azioni, risparmiando circa 700 milioni di dollari nel corso dell’anno.
“Nessuno è immune agli effetti di questa tempesta centenaria. Stiamo sviluppando i nostri punti di forza e ci stiamo muovendo rapidamente per adattarci al contesto attuale, concentrandoci sul mantenimento della liquidità e sul miglioramento della flessibilità finanziaria”, ha spiegato il presidente e CEO Jide Zeitlin.