Versatilità, gioia e colore sono al centro della nuova campagna di Mattioli, con la quale il brand celebra le donne, la passione per i gioielli e le proprie radici italiane. A Vicenzaoro January, la jewelery house torinese ha svelato una nuova immagine, affidandola al payoff “Love for women, passion for jewels, Italian roots”, pronta a consolidare la sua presenza internazionale. Protagonisti della campagna sono i gioielli delle collezioni Puzzle, Chips, Tibet, Siriana, Aspis, Aruba, Navettes, Yin Yang, Hiroko, X-Band e i masterpieces delle collezioni Rêve_r e Fireworks. “A Vicenzaoro – ha raccontato a Pambianconews Marco Ugona, direttore commerciale e marketing di Mattioli – l’azienda scommette sulle nuove estensioni della collezione Puzzle, svelata in nuovi toni pastello, e della collezione Rêve_r, in cui abbiamo introdotto un’ampia gamma di anelli, orecchini e girocolli destinati anche a un pubblico più giovane. Nelle nostre nuove proposte diamo molto spazio all’oro e sperimentiamo sempre di più con pietre dure come il turchese, l’onice e il corallo”.
Oggi l’azienda guidata da Licia Mattioli vede l’export generare il 90% del fatturato. I mercati di riferimento, dopo l’Unione Europea, sono la Russia, gli Stati Uniti e il Giappone. Forte di un 2018 molto positivo, chiuso in crescita double digit con un fatturato di circa 50 milioni, Mattioli archivia un 2019 a 70 milioni.
Al lancio di una nuova campagna è stato affiancato anche un nuovo sito web, vera e propria vetrina dove gli utenti possono percepire la passione del brand torinese per l’artigianalità italiana. Tra le nuove funzionalità online uno store locator per trovare velocemente i rivenditori ufficiali più vicini (grazie alla geolocalizzazione), la possibilità per i clienti finali di iscriversi alla newsletter per ricevere in anteprima le ultime novità su collezioni e offerte e, a breve, un nuovo e-commerce. “La nuova sezione e-commerce – ha concluso Ugona – sarà attiva dal prossimo mese, ma la sua offerta, pur molto ampia, non coprirà l’intera gamma Mattioli. L’e-commerce è un canale fondamentale come vetrina, ma crediamo che l’acquisto, sicuramente quello dei pezzi più costosi, debba completarsi nel canale fisico”.