Niente vendita, al momento, per Ovs. A dare la notizia è i Milano Finanza, che spiega come Bc Partners, il private equity che detiene la quota di riferimento (17,8%) della catena di abbigliamento, abbia deciso di cambiare strategia, non trovando dei compratori.
“La valutazione di Ovs – si legge sul quotidiano economico -, spin-off del gruppo Coin (asset venduto nel marzo scorso a un gruppo di manager che fanno riferimento a Stefano Beraldo, top manager della stessa Coin e di Ovs), è stata ritenuta troppo bassa dal fondo che rischierebbe, in caso di dismissione della quota, una forte minusvalenza rispetto all’investimento iniziale”. Nel 2011, al momento dell’acquisto della quota di controllo di Coin, l’investimento era di 1,4 miliardi di euro.
“Secondo quanto appreso da più fonti di mercato da MF-Milano Finanza – continua la testata – Bc partners, guidata da Stefano Ferraresi, ha deciso di chiamare in causa le banche finanziatrici. Nello specifico, l’azionista di riferimento di Ovs ha avviato una trattativa con gli istituti di credito per il rifinanziamento dell’investimento effettuato sette anni fa. Capofila del pool di banche coinvolte nell’operazione è Unicredit“.
Ovs ha chiuso il primo trimestre dell’anno registrando vendite nette a 353 milioni di euro (+10,6%), 320,5 milioni escludendo il sell-in verso Sempione Fashion (+2 per cento). La crescita, in particolare, ha riguardato sia l’insegna Ovs, cresciuta del 2,3% a quota 265,5 milioni, che Upim, in aumento dello 0,5% a 55 milioni. L’ebitda rettificato si è attestato a quota 30,1 milioni (+2,8%), con un’incidenza del 9,4% sulle vendite nette escluso il sell-in verso Sempione Fashion, mentre l’ebitda reported è risultato negativo per 24,5 milioni, principalmente a causa di svalutazioni di attivi pari a 50,4 milioni ed accantonamenti per 3 milioni.
“A settembre di un anno fa, quando sembrava che la vendita della catena retail fosse cosa fatta, il titolo veleggiava a 6,81 euro. Poi però la complessa vicenda legata al rapporto commerciale con il gruppo Sempione Fashion (ex Charles Vögele), partecipata da Ovs al 35% e ammessa lo scorso maggio alla procedura concorsuale provvisoria, ha provocato uno scossone a Piazza Affari e nei conti”.
Fino a che il titolo non sarà tornato ai livelli sperati dal fondo di private equity, la partecipazione sarà dunque mantenuta in portafoglio.