Altri tre mesi di difficoltà per H&M. Il gigante svedese del fast fashion ha archiviato il secondo trimestre ancora con performance ancora negative, registrando un utile netto di 4,6 miliardi di corone svedesi (circa 442 milioni di euro), in calo del 21%, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e al di sotto delle attese degli analisti che erano per 4,7 miliardi. Piccolo incremento, invece, per i ricavi che sono saliti da 51,3 a 51,9 miliardi di corone (circa 4,9 miliardi di euro). Il retailer sta affrontando un periodo di ristrutturazione del business che prevede investimenti in tecnologia, rinnovamenti dei negozi che fanno parte della catena e squilibri negli assortimenti.
“Come parte della trasformazione, stiamo spostando i nostri sistemi logistici per rendere la nostra supply chain ancora più veloce, flessibile ed efficiente”, ha commentato il CEO Karl-Johan Persson. “Ma queste transizioni sono complicate e possono comportare interruzioni temporanee, come purtroppo accaduto nel secondo trimestre in alcuni dei nostri principali mercati di vendita. Il primo semestre dell’anno è stato più complesso di quel che pensavamo all’inizio, ma riteniamo che ci sia un graduale miglioramento”.