Benetton ha chiuso il 2017 con una perdita record di 180 milioni di euro, dopo aver effettuato gli accantonamenti necessari, e punta a vedere i primi effetti del nuovo corso, improntato dal ritorno alla guida del fondatore Luciano, nel 2019.
Lo hanno fatto sapere in una intervista a Il Gazzettino Fabio Cerchiai e Marco Patuano, rispettivamente presidente e AD di Edizione, la holding di famiglia che controlla, oltre alla catena di abbigliamento, una serie di partecipazioni fra cui Atlantia e Autogrill.
Il marchio aveva chiuso il 2016 già con un raddoppio delle perdite a 81 milioni di euro, dai 46 milioni del 2015, e con ricavi scesi a 1,3 miliardi dagli 1,5 del 2015.
“Chiudiamo con una perdita di 180 milioni, un rosso mai registrato di questa portata”, ha detto Patuano, aggiungendo che Edizione ha accettato di tornare a investire con un aumento di capitale da 100 milioni, mentre “Luciano ha accettato di guidare in prima persona il ritorno a una interpretazione moderna delle origini di Benetton”. “Vediamo già miglioramenti”, ma “gli effetti si vedranno della P/E 2019”, ha sottolineato.
L’obiettivo di Luciano Benetton è quello di rilanciare il marchio entro il 2021, facendo leva sul colore e sul ritorno della maglieria lavorata a ferri, cui si aggiunge la collaudata provocazione di Oliviero Toscani sul piano dell’attività di comunicazione, tornato a collaborare da quest’anno. Ed è stato proprio il fotografo a ideare* la campagna uscita nei giorni scorsi su alcuni quotidiani italiani, che ritrae alcuni migranti su un gommone, soccorsi da un volontario.
* Notizia modificata il 19/6 alle ore 14:30
In precedenza, Oliviero Toscani era stato indicato come autore degli scatti della campagna, mentre ne è ideatore.