Un sito produttivo italiano, a Longarone, “per avere un ruolo unico nel mercato dell’eyewear”. È questo l’obiettivo di Thélios, joint venture siglata a fine 2016 tra Lvmh, al 51%, e Marcolin, al 49%, dedicata alla produzione di occhiali per le maison del colosso francese. Adesso, ha inaugurato la sua manifattura nello storico distretto dell’occhialeria, in provincia di Belluno. Uno stabilimento ultra moderno ed ecosostenibile, proprio di fronte alla sede di Marcolin, di 8mila mq (2.400 mq di uffici più 5.600 mq di spazio dedicato alla produzione) in cui sono impiegate circa 200 persone con un’età media sotto i 30 anni (di cui un centinaio, addirittura con meno di 25 anni, nell’area produttiva). Thélios conta un’altra trentina di addetti a Parigi e circa altre 40 figure in giro per il mondo. Sono previste, inoltre, altre 50 assunzioni per la fine dell’anno.
“Il progetto del nuovo edificio – ha commentato Gianni Zoppas, ex numero uno di Marcolin e oggi presidente e CEO di Thélios – si è sviluppato in meno di 12 mesi. Lo scorso dicembre è iniziata la produzione dei primi occhiali di Céline che sono arrivati nei negozi già un mese dopo. Ciò è stato possibile perchè inizialmente ci siamo appoggiati, in via eccezionale, ai vicinissimi siti produttivi di Marcolin dove si sono formati i nostri artigiani. Il cuore di Thélios, però, sta in due posti: a Parigi, da dove arrivano gli input di prodotto, e a Longarone, dove tutto diventa realtà. Insomma, esiste una stretta sinergia tra Francia e Italia: possiamo dire di essere il braccio armato di Lvmh nell’eyewear”. La capacità produttiva a pieno regime del sito, progettato da Designgroup Architetti Associati, è oggi intorno a 1,5 milioni di pezzi all’anno, ma con la possibilità di arrivare ai 4,5 milioni in un secondo step, qualora ci fosse bisogno di soddisfare maggiori volumi produttivi, con l’allargamento della sede di altri 10mila mq. “Siamo già pronti a questa eventualità”, ha continuato Zoppas. “Abbiamo realizzato una produttività che pensavamo di raggiungere a fine anno. Il nostro punto di forza è che abbiamo tutto sotto lo stesso tetto: un controllo capillare del prodotto, dal disegno alla prototipia, fino all’industrializzazione e alla produzione. Tutto nel segno della tecnologia e dell’artigianalità”.
Dal 2018, i marchi di Lvmh affidati per l’eyewear a Thèlios sono Céline (in commercio da qualche mese), Loewe (già in produzione e che arriverà nei negozi nel secondo semestre) e il brand francese di gioielleria Fred, la cui distribuzione è prevista per fine anno. “Oggi ragioniamo come una startup, ci focalizziamo sui nostri primi passi nei confronti di questi brand. Quello che arriverà in futuro ce lo dobbiamo meritare”, ha aggiunto Zoppas.
L’attività di Lvmh nell’occhialeria, per il momento, si sviluppa in maniera diversificata. Molte collezioni eyewear delle griffe sono ancora prodotte su licenza da diversi partner (vedi Luxottica per Bulgari, e Safilo per Dior, rinnovata fino al 2020, e Fendi, oltre alla stessa Marcolin per Emilio Pucci).
“La nuova avventura con Thélios ci permetterà di costruire un sistema di innovazione ed eccellenza nell’eyewear a stretto contatto con le nostre maison”, ha aggiunto Antonio Belloni, direttore generale delegato del gruppo Lvmh. “Non forzeremo i brand del nostro gruppo a collaborare con Thélios che si propone però come partner privilegiato per le nostre griffe, con cui dialogare in modo sinergico condividendo la stessa idea sul ruolo dell’occhiale di lusso. Ci piace mettere sempre il prodotto prima del business”.
Dal punto di vista distributivo, Thélios seguirà una logica selettiva. “Stabiliamo con ogni singola maison la strategia più adatta puntando ai department store di alto livello, al travel retail e agli ottici indipendenti oltre, naturalmente, alle boutique delle stesse griffe. Per Céline abbiamo sviluppato anche un progetto pop-up (oggi presenti in circa 8 location tra Asia, Europa e Stati Uniti, compreso quello aperto al T Fondaco dei Tedeschi by Dfs di Venezia) in cui viene creata una vera e propria customer experience. Lo stesso verrà pensato poi anche per Loewe. “Faremo sì che che la distribuzione abbia la stessa qualità del prodotto”, ha aggiunto Belloni. L’Italia rappresenta la seconda patria per Lvmh che ha in portafoglio 7 marchi italiani (Loro Piana, Fendi, Bulgari, Emilio Pucci, Acqua di Parma, Cova e Rossimoda), ma molti degli altri brand del gruppo hanno una produzione Made in Italy. “Il gruppo nel Belpaese conta 23 siti produttivi (che erano solo 5 pochi anni fa), 9.500 collaboratori (raddoppiati negli ultimi anni) e investimenti per circa 600 milioni di euro. La nuova avventura con Thélios ci permetterà di costruire un sistema di innovazione ed eccellenza nell’eyewear dove ci auguriamo che confluiscano, con il tempo, tutte le nostre maison”, ha concluso Belloni.