Ha debuttato a Pitti Bimbo la prima linea bimba di Dixie, brand che fa capo all’azienda di fast fashion Imperial. La neonata linea consentirà alla realtà bolognese da oltre 200 milioni di fatturato (circa 220 milioni previsti a fine 2017) di ampliare la sua presenza anche nel comparto bambino attraverso un prodotto made in Italy dedicato ad un target femminile da 3 a 16 anni. Il progetto avrà inizialmente come obiettivo il mercato nazionale per poi sbarcare in mercati europei come Francia e Germania puntando per il 2018 a un turnover di 2 milioni di euro di fatturato.
“Il kidswear – ha commentato il patron Adriano Aere – sta diventando sempre più importante nel mercato del fashion a livello internazionale. Negli ultimi anni abbiamo assistito alla nascita di nuovi marchi e all’interesse sempre crescente da parte delle griffe verso questo comparto. Non da meno hanno fatto le grandi catene. Tuttavia spesso il contenuto moda prevale sulla comodità e praticità che dovrebbero, al contrario, avere un ruolo importante considerando il target a cui ci si rivolge. Con il lancio di Dixie abbiamo voluto entrare sul mercato con un prodotto femminile dallo stile parigino che abbinasse entrambe le cose e inoltre, potesse vantare una produzione e una qualità tutta italiana”.
Anche Please Kids, l’altra etichetta childrenswear di Imperial per maschietti e femminucce, sta registrando buoni risultati: il progetto lanciato due anni fa a Pitti Bimbo nel 2017 ha venduto oltre 300mila capi e ha realizzato un turnover di 4 milioni di euro raddoppiato rispetto all’anno precedente. “Oltreconfine, Please Kids viaggia a gonfie vele in Francia e ha iniziato a lavorare con il mercato belga e Cipro, senza contare la penetrazione del Medio Oriente”, ha aggiunto Aere. “Per il 2018 vogliamo puntare ai 5 milioni e incrementare la nostra forza all’estero che oggi vale il 10% del turnover complessivo di Please Kids”.
Oggi il peso del childrenswear sul fatturato di Imperial incide meno del 5%, ma “l’obiettivo – ha concluso Aere – è quello di arrivare al 10% in un triennio.