I cambiamenti nei comportamenti di consumo sono spesso accompagnati da evidenti cambiamenti di linguaggio. L’avvento del web e, più ancora, quello dei social media hanno attivato una fase di ‘rivoluzione’ continua, con un profondo aggiornamento dei concetti. Uno dei cambiamenti più rilevanti che stanno avvenendo riguarda la terminologia con cui questi settori sono identificati: si parla sempre più di ‘fashion’ mentre perde terreno, e sembra avviarsi al disuso, la parola ‘luxury’. Questo epifenomeno, ovviamente, non significa che non ci siano brand capaci di occupare la parte più alta del proprio segmento. Significa, piuttosto, che il loro posizionamento è sempre meno legato all’utilizzo di una definizione, peraltro risalente a un’epoca antecedente a quella dei Millennials, mentre si lega a qualcosa che è maggiormente connesso al contenuto attuale del prodotto. La valorizzazione dell’identità del brand richiede quindi la capacità di un richiamo sempre più profondo alle proprie specificità. Ed ecco che si assiste a una profonda evoluzione dell’utilizzo delle parole, con una sempre più marcata differenziazione a seconda degli strumenti in cui vengono impiegate. Mentre sui social media si impone la ricerca di termini studiati per sintetizzare in facili hashtag i concetti più complessi, sulla carta (magazine ma anche quotidiani) e più in generale sugli strumenti che lo consentono, la parola diventa frase, e la frase racconto, senza vincoli di brevità. Anzi, il concetto chiave è sempre più quello di ‘approfondimento’, di ‘trasporto’ in mondi, quelli dei brand, che non temono di dettagliare la propria identità. Non è dunque un caso che ‘storytelling’ sia tra le parole che più si sono affermate nell’ambito di questi anni rivoluzionari. Anche per questo, Pambianco ha deciso di allineare i propri prodotti editoriali a queste nuove logiche, con un’offerta di informazione che, sul fronte del web e dei social, darà spazio a nuove soluzioni improntate all’immediatezza e alla condivisione più allargata, mentre, per quelle sulla carta, la linea sarà sempre più quella di raccontare. In questa direzione, a partire da questo numero, il magazine si presenta con un restyling che non è semplicemente grafico, ma anche concettuale, e nasce dalla necessità di accompagnare i mutamenti culturali e di comportamento che, come spiegato, stanno trasformando la moda. L’ambizione è quella, in un mondo accelerato, di far ritagliare un po’ di tempo alle persone per entrare nella storia delle cose.
David Pambianco