Crocs, il marchio di calzature da molti definite ‘indistruttibili’, ha chiuso il primo trimestre al 31 marzo 2014 con un fatturato di 312,4 milioni dollari (+0,2%) stabile rispetto ai 311,656 milioni del 2013 e in linea rispetto alle previsioni tra i 305 milioni dollari a 315 milioni dollari. A valuta costante, nel primo trimestre del 2014 il fatturato è aumentato dell’1,5 per cento.
Sul fronte degli utili, invece, non si respira la stessa aria, con un calo a 9,1 milioni dai 28,9 dello scorso anno, principalmente a causa “dello spostamento delle vacanze pasquali da marzo ad aprile – spiega in una nota Jeff Lasher, Chief Financial Officer del marchio – e dell’impatto negativo dei cambi in Giappone e Russia”.
“La Russia rappresenta circa il 15% del nostro business in Europa – aggiunge Lasher – e i nostri risultati nella regione hanno risentito del repentino indebolimento del rublo a metà gennaio. Mentre continuiamo a diversificare la nostra linea di prodotti con nuovi marchi di calzature, come Stretch Sole e Busy Day, e altri come Huarache, A-Leigh wedge, stiamo registrando una riduzione delle vendite di Clog nella percentuale dei ricavi. Durante i tre mesi, Clog ha rappresentato circa il 42% del fatturato, rispetto al 47% nei tre mesi chiusi 31 Marzo 2013”.
Le scarpe colorate di Crocs, che verranno rilanciate grazie all’iniziativa del fondo di private equity americano Blackstone, non sono andate bene neanche in America (-9,5%), mentre hanno registrato un segno più in Europa (+4,5% ) e nella regione dell’Asia-Pacifico (+12,6 %).